PAOLO PORTOGHESI
Paolo Portoghesi, architetto di fama ed estensore nel 1999 di un piano di riqualificazione del Lido di Roma, già caldeggiato dall'Assobalneare, l'associazione imprenditoriale del settore, che ultimamente lo ha riproposto alla classe politica e alla opinione pubblica. Professor Portoghesi da quali premesse discende il suo piano per Ostia? «Il piano è finalizzato alla valorizzazione di Ostia come centro turistico, una prospettiva da cui Roma non potrebbe che avvantaggiarsi. Penso che sarebbe opportuno riflettere sul processo di nascita del Lido di Roma, ideato inizialmente come centro autonomo, dotato delle strutture pubbliche atte a caratterizzare tale autonomia, dalla chiesa al centro civico. Quali sono i capisaldi operativi del piano? «Innanzitutto il riordino del lungomare, che costituisce l'aorta di Ostia intesa come vivente organismo urbano. Oggi il lungomare è un asse di scorrimento veloce, che separa come una barriera - non costruita, ma non per questo meno forte - l'abitato dalla spiaggia. Il piano prevede la razionalizzazione della situazione mediante l'impiego di molti sensi unici e di trincee antitraffico. Comporta inoltre la valorizzazione dei terreni liberi vicini alla Pineta, magari per destinarli alla costruzione di Alberghi, la cui carenza costituisce la principale remora allo sviluppo turistico di Ostia. Inoltre il piano propone la realizzazione di un grande spazio commerciale legato al mare, in spazi antistanti agli stabilimenti balneari, nonché di alcune "isole" in cui ubicare specifiche funzioni, e la costruzione di un grande dancing-casinò». Forse però l'elemento più spettacolare del Piano per Ostia consiste nella proposta di ricostruire la celebre "rotonda"... «La struttura urbanistica di Ostia risente ancora della distruzione dello stabilimento "Roma". In asse con la chiesa, marcava la direttrice principale dell'insediamento. Si potrà discutere se dargli la stessa forma dell'antica rotonda o una diversa, ma certo dovrà assolvere allo stesso ruolo urbanistico». Il Piano risale al 1999; dopo quattro anni lo ritiene sempre attuale? «Certo. Il piano nacque con l'avallo dell'assessore all'urbanistica della Giunta Rutelli, Montino, ma suscitò l'approvazione di tutte le forze politiche. Ciò non ostante non è stato mai adottato, pur non essendo in contrasto con il nuovo Piano Regolatore. Oggi viene riproposto per iniziativa di privati, e io credo che la sua realizzazione potrebbe costituire un'iniziativa felice per avviare un processo di interazione pubblico/privato». C. F. C.