Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

di GABRIELE SIMONGINI DUE GRANDI culture artistiche del Mediterraneo si incontrano nel segno ...

default_image

  • a
  • a
  • a

Si è infatti aperta, nel binomio arte e sport, una grande mostra presentata nel Palazzo Reale di Napoli e che affianca dieci artisti greci e quindici italiani, sotto il titolo «I Giochi Olimpici. Cinque anelli di competizione sportiva, solidarietà, cultura, speranza e pace» (a cura di Filomena Maria Sardella e di Athena Schina). La mostra di Napoli si chiuderà il 4 maggio per poi proseguire ad Atene, nella Fondazione Nicholas P. Goulandris - Museo di Arte Cicladica, da giugno a settembre. È importante ricordare che fin dalla loro nascita le Olimpiadi si sono fondate sul connubio tra sport e cultura: nell'antica Olimpia i giochi sportivi erano affiancati da concorsi artistici ed eventi culturali, con l'esaltazione di una bellezza identificata dall'armonia fra corpo e spirito. Ed ora, nella mostra di Napoli, sono gli artisti di due culture saldate da una lunga e feconda amicizia a mettere alla prova e a portare nel terzo millennio un messaggio di collaborazione creativa ed etica. Testimonial dell'evento di Napoli è un artista come Jannis Kounellis, capace di riassumere nella sua storia personale le più profonde ragioni di questa mostra, essendo greco di nascita ed italiano d'adozione. Gli artisti invitati, ognuno nel proprio linguaggio, hanno interpretato lo spirito olimpico e l'idea del dialogo fra culture diverse. Fra i maestri storici italiani spiccano le presenze di Renato Barisani, con le sue evocative ricerche astratte, Piero Dorazio, da sempre paladino di una coscienza storica della forma tipicamente mediterranea, Eduardo Palumbo, cantore della luce e dell'energia italiana, Achille Perilli, inventore della «geometria dell'assurdo», Mimmo Rotella, che presenta le sue vivaci «Olimpiadi a fondo blu» e Ernesto Tatafiore, con i suoi «Vulcanici eroi olimpici». E non si possono dimenticare anche Ugo Attardi (con «Ulisse Medio»), Armando De Stefano («Atene 2004»), Mimmo Paladino (con la scultura «Vessillo»), già esponente di spicco della Transavanguardia e Gianni Pisani. In ambito greco meritano una segnalazione la figurazione neo-pop di Achilleas Droungas e di Kostas Tsoklis oltre all'elegante ricerca plastica di Pavlos. Com'è naturale gli artisti greci sono quelli che aderiscono con maggior convinzione al tema olimpico.

Dai blog