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Cucuzza: «Non dimentico d'essere servizio pubblico»

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«Dallo scorso lunedì abbiamo ripreso la nostra collocazione abituale e la trasmissione si svolge secondo il consueto schema, dando spazio agli argomenti più svariati», afferma Michele Cucuzza (nella foto) conduttore de «La vita in diretta», trasmissione divenuta, durante la settimana successiva all'inizio del conflitto in Iraq, un osservatorio sulla guerra con aggiornamenti continui. «Manterremo, però, aperte, una serie di finestre all'interno del programma soprattutto durante la seconda parte e ricorreremo, come sempre, al contributo di esperti ed commentatori per spiegare, sotto varie angolature quando accade», continua Cucuzza, che ieri pomeriggio ha mandato in onda, in esclusiva, le prime immagini sulla diciannovenne americana liberata dai Marines. Il conduttore, ex anchorman del Tg2, sottolinea come il programma di cui è il padrone di casa, dal 20 marzo, giorno dell'inizio del conflitto in Iraq, aveva anticipato la propria messa in onda alle 15 del pomeriggio e si protraeva fino alle 19, occupando tutto il pomeriggio di Raiuno. «La decisione è stata presa proprio per rispettare la missione di servizio pubblico a cui la Rai è chiamata», afferma Cucuzza. In questa lunga fascia oraria, invece, Mediaset conservava, immutata, la consueta programmazione. In particolare, Canale 5 mandava in onda, nel primo pomeriggio, «Uomini e donne», di Maria De Filippi, e non aveva rinunciato a «Verissimo», il rotocalco quotidiano affidato a Cristina Parodi. Subito dopo il palinsesto della più blasonata emittente commerciale prevede, alle 18,30, un appuntamento con «Il Grande Fratello», al quale è stata assicurata la medesima collocazione. Il dramma del conflitto, documentato ne «La vita in diretta« si è scontrato, dunque, con la più frivola programmazione Mediaset. «Al nostro programma, ogni giorno, alle 18 faceva da contraltare un'edizione speciale, allungata, del Tg5, completamente dedicata al conflitto», dice Cucuzza. Che continua: «Nella parte della trasmissione anticipata, che ha coperto il primo pomeriggio, siamo riusciti a far conquistare a Raiuno, risultati soddisfacenti al di sopra della media di ascolto di circa quattro punti di share e quando "La vita in diretta" il cui share su base annua è attestato al 28%, è andata in onda il sabato, abbiamo toccato anche il 29%». Ma la necessità di una parziale normalizzazione televisiva è stata avvertita per evitare un'overdose di ansia sul pubblico ed arginare la fuga dai palinsesti dedicati alla guerra che sembrava già iniziata. In questo contesto, da lunedì scorso, sono tornati alla consueta programmazione «L'Italia sul 2», condotto da Monica Leofreddi nel pomeriggio della seconda rete ed «Al posto tuo», la contestatissima trasmissione della D'Eusanio che ha cercato di riciclarsi ed offrire un'immagine più consona al particolare momento vissuto. M. C.

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