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E la «Settima» s'illumina di Sawallisch

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Il direttore d'orchestra? Uno dei piú insigni in attività: Wolfgang Sawallisch (nella foto). Il solista, per il «Concerto n. 4 in sol maggiore op. 58» del summentovato benamato? Maurizio Pollini, come a dire il top dei pianisti viventi. L'Orchestra? La migliore fra le sinfoniche del Belpaese: quella di Santa Cecilia. L'Auditorium? La sala dei 2800 posti nell'ambitissimo Parco della Musica. E se anzi che 2800 fossero stati 5600 i posti, il pubblico quirite li avrebbe al paro esauriti nei tre giorni di concerto, ché l'occasione fa l'uomo a volte ladro ma, altre volte, felice. Sarebbe stata in vero cosa ardua escogitare un altro rendez-vous musicale di tal levatura artistica. E però la perfezione non è concessa al genere umano: neppure ai grandi musicisti. A Sawallisch e Pollini, nella fattispecie, ad esser perfetti nella performance beethoveniana sarebbe stato necessario un maggior numero di prove, onde armonizzare la diversa sensibilità con cui hanno i due maestri interpretato il «Concerto in sol maggiore». Essendo che la bacchetta tedesca ha largito in quest'opera elegante, soffusa di «mondanità» preziosa, una peculiare delicatezza di suono e fraseggio secondo la disposizione d'una romantica intimità di spirito, mentre il milanese l'ha «letta» in una chiave di piú virile eloquio e di rasciutta energía, giusta la propria esegesi beethoveniana. Piú adempiuta ed omogenea sotto il profilo esecutivo ed interpretativo la «Settima». Con Sawallisch, classico par excellence, anche Dioniso acquista temperanza. Le cose contraddittorie s'attraggono e si placano in lui in serena sintesi: in una mostra di sentimenti autorevoli. E già era solenne e monumentale l'incipit del capolavoro: d'una maestosità sacrale; né volgeva alla facile elegia il celeberrimo «Allegretto» in la minore bensí pareva esprimere la profonda dignità della commozione che idealmente lega l'autore alla natura della morale kantiana. E non l'eccesso, non la sovreccitazione, ma l'olimpica gioia dell'appagamento nei due tempi finali. E. Cav.

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