«Un simbolo della cultura»

Indimenticabili e preziose - ha aggiunto Veltroni - le sue rivisitazioni di Petrolini». Al sindaco ha fatto eco l'assessore capitolino alla Cultura, Gianni Borgna: «Un attore di teatro e di cinema tra i più significativi della Roma del dopoguerra». «Fiorenzo - ha detto invece Gigi Proietti - era un artista ironico, intelligente, "leggero" nel senso felliniano del termine. È così difficile immaginare che non ci sia più... Una strana sensazione - aggiunge - Mi accadeva i primi tempi con Vittorio Gassman. Volevo chiamarlo, non per chiedere consigli, ma semplicemente per ascoltare la sua voce. Accadrà la stessa cosa con Fiorenzo. Quando ci abbandonano artisti del suo calibro si rimane un pò orfani». Commossa l'attrice romana Simona Marchini: «Un uomo generoso, affabile, per certi versi anche umile. Si è spento un grande artista, il vuoto in tutti noi sarà enorme. Ci accomunavano - ha aggiunto - gli stessi ideali e valori. Umani ed esistenziali. La lealtà soprattutto, la limpidezza morale, il suo gusto per la vita. L'ho visto l'ultima volta a Capodanno - prosegue la Marchini - mi sembrava molto stanco. Ma era affabile, simpatico. Come sempre». Affranto e sconvolto Lando Fiorini: «Sono scioccato. Siamo rimasti veramente in pochi. Intorno agli anni '70 scrisse per me "Cento Campane", un pezzo bello, fantasioso, allegro, un successo strepitoso al Festival di Sanremo, una canzone che negli anni è diventata uno dei miei cavalli di battaglia. "Grazie a questa canzone", mi diceva, "mi fai guadagnare qualche lira"». «Amava il "Puff", il mio teatro nato nel cuore di Trastevere - continua Lando Fiorini - Fiorenzo aveva una reale venerazione per questo spazio. Rappresentava per lui la romanità allo stato puro». Fiorini ricorda ancora che tra i due attori «c'è sempre stata una stima profonda e un assoluto rispetto teatrale. Un uomo sempre tra le nuvole... Le sue nuvole», conclude Fiorini.