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di DARIO SALVATORI L'8 APRILE uscirà «To whom it may concern», primo album di Lisa Marie ...

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La figlia del re del rock and roll ha cantato davanti a un migliaio di addetti ai lavori ma il nervosismo ha preso il sopravvento e un paio di stecche non sono state certo giudicate di buon auspicio per il suo futuro di cantante. «È un po' timida - ha spiegato Alan Josef Kaplan della Music Universe - perché è nuova dell'ambiente. Datele sei mesi e vedrete che si troverà a suo agio». Spiegazioni che non hanno convinto quanti credono che la Capitol, l'etichetta di Lisa Marie, abbia celato dietro la musica le carenze vocali dell'aspirante star. Tantopiù che la sua voce è apparsa flebile anche nel videoclip del singolo «Lights out», proiettato alla convention. Un'altra celebrità che vuole fare la cantante? Certo, la partenza non è delle migliori, ma i discografici sono convinti che ci sia molta curiosità per il debutto della figlia di Elvis. Un po' meno da parte degli appassionati di rock e dei seguaci del fan club, da sempre molto critici con Lisa Marie e sua madre Priscilla. Per loro si tratta semplicemente di una ragazza viziata e un po' disturbata, come dimostrebbe il suo recente matrimonio con Nicholas Cage. Avvenne alle Hawaii il 10 agosto ma dopo tre mesi era già finito. Cage ha fatto sapere tramite il suo portavoce che sposarsi con Lisa Marie è stato un grosso errore, nonostante l'amore che li ha uniti. I due hanno inconciliabili differenze di carattere e l'istanza di divorzio al tribunale di Los Angeles è ad un passo dalla risoluzione. Per la trentacinquenne figlia del principale mito del rock si tratta del terzo matrimonio fallito, compreso quello con Michael Jackson, durato appena qualche mese in più. La sua infanzia non è stata fra le più tenere, con i genitori divisi, con la mamma Priscilla che fugge con il maestro di karate di Elvis, segregata nel lusso di Graceland, la casa dove trascorse gli anni dell'adolescenza. Dopo la morte del padre, nel 1977, Lisa Marie è passata, dopo mille leggerezze, da un fallimento all'altro, compresa proprio la gestione di Graceland come casa-museo del famoso padre. Entrata in possesso di un ingente patrimonio, Lisa Marie non fu in grado di incrementarlo, al punto da incrinare l'immagine stessa dell'icona-Elvis. Quando la gestione passò nelle mani della vedova Priscilla, Graceland, i negozi-souvenir, la vendita delle licenze e dell'immagine e il turismo stesso di Memphis subirono un'impennata verso l'alto che fece gridare al miracolo. La sensazione è che Lisa Marie Presley con questo suo «To whom it may concern» si giochi l'ultima carta della sua credibilità nel mondo dello spettacolo, legata non tanto alla bontà musicale del cd stesso, quanto alla sua attendibilità artistica. Non sarebbe la prima illustre delusione di questa annata musicale, caratterizzata da dischi più che altro inutili. Intanto è stato programmato il suo primo tour. Partirà in estate e la prima tappa sarà, guarda caso, proprio a Memphis. Superfluo definirlo un omaggio-tributo molto rischioso.

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