Così la cultura del Belpaese abiterà a Parigi

È questa, senza forse e senza dubbi, la massima che informa i programmi illustrati ieri da Maurizio Scaparro al piano nobile di Palazzo Farnese, sede dell'Ambasciata francese in Italia, che caratterizzeranno la prossima manifestazione parigina di «Les Italiens», la creatività italiana a Parigi, che si svilupperà dal 23 settembre alla fine di dicembre, presentata in un tavolo presieduto da Loic Hennekinne, ambasciatore della Francia in Italia, dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, da Carmelo Rocca, segretario generale del ministero per i Beni e le Attività Culturali, da Domenico Galdieri, presidente dell'Eti, dall'ambasciatore Jean Musitelli, dall'ambasciatore presso l'Unesco, Francesco Caruso, e da Caterina D'Amico, presidente del Théatre des Italiens. Anche Gianni Letta, come al solito sobrio e brillante, nel sottolineare i giorni difficili e angosciosi che stiamo vivendo a livello internazionale e che hanno «fatto addensare qualche piccola nuvola passeggera» tra la Francia e l'Italia, ha rilevato l'importanza del progetto di Scaparro, che non solo toglie le nuvole e fa limpido il cielo, «ma conferma il solido rapporto dei nostri paesi nel campo della cultura», tanto che Letta ha proposto il regista come un ambasciatore della cultura della Comunità Europea. E Scaparro, per il quale il teatro deve essere un mastice della coesione della cultura europea, ha illustrato il suo programma, concordato e sostenuto dall'Eti, presieduto da Mico Galdieri che ha dichiarato «il grande orgoglio di poter patrocinare un'iniziativa di Maurizio Scaparro», con spettacoli coprodotti con il Teatro di Roma, presente Giorgio Albertazzi, e con il Teatro del Veneto, rappresentato dal direttore artistico Luca De Fusco. Dopo quattro anni di avvenimenti in Francia del Teatro des Italiens, la manifestazione diventa adulta. «Les Italiens» si propone come un appuntamento parigino alla Comédie des Champs Elysées, ed anche se basata sul teatro, non comprenderà soltanto avvenimenti scenici, ma anche cinema, al Latina del Marais, composto di due sale, la Sala Bunuel e la Sala Rossellini, dove andrano in programmazione le retrospettive sul cinema di Rossellini e di Visconti, una sui comici italiani, da Sordi a Totò, da Troisi a Benigni, una rassegna sul teatro televisivo di Giorgio Strehler, un'altra sul nuovo cinema italiano proposto dal Festival italiano di Annecy ed anche le prime produzioni del «Cinema è teatro» di Scaparro, con le riprese multimediali sia di «Amerika» di Kafka che del «Don Giovanni». Non mancheranno le mostre e i dibattiti, le presentazioni, la poesia, la «Palermo del Gattopardo» e Rossini e il teatro degli italiani», in collaborazione con il Rossini Opera Festival di Pesaro. Ma il centro dell'attenzione, come ha tenuto ad evidenziare Scaparro, sarà il teatro, la nostra scena, questi "scarozzanti" di oggi che somigliano tanto a quelli del Seicento, a quei comici dell'arte che si stabilirono a Parigi e formarono, con la Comédie Italien, la prima idea di quella Comédie Française che costituì la Maison de Molière. E con i comici dell'arte, quelli del «Don Giovanni», Maurizio Scaparro inaugurerà questa manifestazione che sarà chiusa da un grande del nostro teatro, Mario Scaccia nei panni di Goldoni per le «Mémoires», uno spettacolo adattato da Tullio Kezich e messo in scena da Scaparro in coproduzione con lo Stabile del Veneto, accanto a due giovani e interessantissimi attori come Max Malatesta e Gaia Aprea. Tra questi avvenimenti si inserirà una produzione francese de «L'amica delle mogli» di Pirandello (che proprio ieri sera è stata proposta al Teatro Quirino di Roma da Marisa Malfatti), che verrà presentata dalla Comédie del Champs Elysées per la regia del suo direttore, Michel Fagadou.