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Consigli da Parigi per salvare amore impossibile nel profondo Sud

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IL RACCONTO

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Purtroppo il sentimento non era reciproco e da qualche tempo, in casa, c'era maretta. Sicché lui temeva che Adriana, sposata da tre anni appena, potesse prendere il largo, e tornare dai genitori in Friuli. Bruno e di gentile aspetto, siciliano di Pollina, Salvo aveva conosciuto Adriana sulla spiaggia di casa, in vacanza. Bionda, alta, tutta occhi e nervi, lei è friulana di Pordenone, dove ha vissuto fino a vent'anni. L'amore si accese come la capocchia di un fiammifero, ballando su una rotonda a mare. Un'orchestrina suonava «Yesterday». Seguì un matrimonio-lampo, con molta sorpresa e qualche riserva dei genitori di lei. Ma si sa quanto è difficile opporsi ai giovani d'oggi: Salvo e Adriana si insediarono in una casetta di periferia, dove sorge il fabbricone di cui Salvo è stato fino a Natale un operaio esemplare. Purtroppo l'incanto della luna di miele svaporò in pochi mesi. Adriana s'annoiava nel paesone siciliano, non trovava amici, né uno straccio di impiego; e la sera, quando Salvo tornava stracco morto dal montaggio, lei brontolava che «la Sicilia non è divertente». «Ma cosa dici!» s'indignava lui, offeso nell'onore isolano. «Ma se è la terra più amata dagli stranieri e dai poeti, la terra dove fioriscono i limoni...» «Ma io non sono qui per i limoni», sbuffava Adriana, «e poi a me piacciono i marrons glacé». È andata avanti su questo tono fino a Natale; lui parlava, parlava, ma lei non rispondeva altro che sì o no. E quando Salvo le si avvicinava con mire confidenziali, lei lo ricacciava indietro, adducendo il pretesto classico: «Sono molto stanca». Ci fu infine il colpo di grazia: la lettera della fabbrica, che sospendeva Salvo dal lavoro, e lo metteva in cassa integrazione. Allora lui capì, da uno sguardo ostile di lei, che tutto era finito; e che Adriana meditava il ritorno definitivo al Nord. Disperato, la testa che stava per scoppiare, Salvo si recò al centro sanitario e chiese del medico di turno. Lo fecero parlare con un giovane affabile, di una trentina d'anni, che veniva dal Continente. Il medico fece sedere l'agitato Salvo, lo lasciò parlare, e alla fine, con voce pacata, gli spiegò che il suo caso era purtroppo diffuso. Dopo di che gli fece vedere, su un autorevole giornale di Milano, un lungo articolo dove si rivelava che «le coppie giovani sono le più fragili e spesso si sfasciano dopo due-tre anni». «E se fossero crisi passeggere?» farfugliò Salvo, «ci sarà pure un modo per poterle superare!». Il medico fece un sorriso incerto, non pareva ottimista. E tuttavia consigliò a Salvo di leggere per intero l'inchiesta dove si impartivano degli utili consigli ai coniugi in panne Uno psichiatra di Parigi suggeriva ai coniugi che non si parlano più un brusco cambio di abitudini. Per esempio, un bel viaggio in un'isola esotica; oppure l'acquisto di una villa al mare, una nuova automobile. Magari l'ultimo modello della Jaguar, o la Mercedes Pagoda. Salvo seguiva, ma non capiva. Aveva la sensazione di essere catapultato fuori dalla realtà, dentro un film tragicomico di Woody Allen, dove si fa a gara a chi le spara più grosse: «Scusi, dottore: non che voglia far polemiche, ma questi sono rimedi per miliardari. Lo sa quanto c'è nel mio conto in banca? Seicento euro. E ho pure ricevuto la lettera di licenziamento, la fabbrica chiude, sono un cassintegrato». Comunque prima di andarsene, Salvo si accertò su quale giornale fosse uscito l'articolo e prima di rincasare, ne acquistò una copia al supermercato, insieme a una bottiglia di spumante. Tuttavia una nuova, dolorosa sorpresa l'aspettava nel suo bi-camere con angolo di cottura: Adriana s'era chiusa a chiave nella stanza da letto, e non c'era verso di farla uscire. «Si può sapere che succede?» urlò Salvo, «ne possiamo almeno parlare?». Adriana si convinse ad aprire. Era pallida, scarmigliata e senza trucco: «Stavo facendo le valigie» mormorò, «per il tuo bene, e anche per il mio: è venuto il momento che

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