Prendiamo ad esempio la Magnani di «Bellissima»
L'esibizione e lo sfruttamento dei fanciulli è uno dei falsi valori della post-modernità. Chi non ricorda le vicissitudini di «Bellissima», la figlioletta di Anna Magnani, madre lanciata alla scalata di Cinecittà negli anni del boom del cinema? Eppure quella madre si ravvede e dopo tanti sforzi capisce il veleno che il mondo di celluloide poteva iniettare alla figlia e all'intera famiglia. E coraggiosamente fa marcia indietro. La consapevolezza di quella madre è rimasta un caso isolato: il mondo del successo ha inquinato i valori fondanti di un intero corpo sociale. Hanno dato man forte all'uso di minori gli stilisti sfruttando modelle giovanissime e accollando alle donne-bambine il peso di una seduzione fasulla, inquietante, trasgressiva, portatrice di pulsioni torbide e oscure. La moda pericolosa di coinvolgere i bambini si fonda da una parte sul mito del successo, del facile guadagno, dell'arrivare ad ogni costo alla notorietà vista come fonte di denaro inesauribile... Questi ideali a dir poco volgari, sono incessantemente proposti dalle emittenti delle comunicazioni di massa e incoraggiati da una cultura della mediocrità che vede persone senza nulla di speciale assurgere al successo, anche se di breve durata. Una bambina sottratta allo studio, alle amicizie positive , all'educazione del cuore sarà alla lunga una disorientata e un'infelice. Ma esiste anche una strategia occulta che manovra per distruggere in modo irreversibile i valori della riservatezza, dell'innocenza, della spensieratezza, dello studio sistematico, e propone in modo infido e trasversale di far crescere disordinatamente i bambini, per farli entrare nel mondo del business, fino agli orrori della pedofilia. La strategia serve anche a rendere i fanciulli docili consumatori, servi di uno stile di vita materialistico, senza sogni e ideali. «I am a material girl in a material world» («Sono una ragazza materiale in un mondo materiale»), cantava Madonna e veniva imposta come modello alle adolescenti di tutto il mondo. Dare in pasto una bambina a dei menager senza scrupoli è già un colpa gravissima: difendere tali scelte è ancora più grave. A dodici anni le bambine dovrebbero studiare, leggere poesie, crescere protette e in santa pace e non essere sfruttate sulle ribalte del mondo, che nascondono sotto luci e cascate di fiori la crudeltà e la violenza dell'arrivismo e del consumismo più spietato.