Il programma «Viva Radiodue» alla fine di aprile in televisione
L'esordio è previsto a fine aprile. Lo ha annunciato lo stesso Fiorello ieri, dopo aver condotto, in diretta dalle vetrine delle Messaggerie Musicali di Roma, una puntata speciale per festeggiare il cd edito da Sugar che mutua il nome dal titolo del programma e contiene una summa completa degli sketch, delle canzoni, delle gag improvvisate durante «Viva Radiodue». L'intento è mostrare al pubblico televisivo quanto accade durante la diretta, nello studio radiofonico da cui il programma va in onda. Fiorello e Baldini stanno già registrando lunghi segmenti del programma destinato alla Tv. «È la Radio che approda integralmente in video», dicono i due conduttori. «Viva Radiodue» concluderà il ciclo il prossimo 6 giugno e si accomiaterà dal suo pubblico con un gran finale in diretta dal Campidoglio. Fiorello non dispera di avere tra gli ospiti anche il Presidente Ciampi la cui bonaria parodia propone quotidianamente dai microfoni del programma. «Ho telefonato al Quirinale, facendo tutta la trafila dai centralinisti fino all'ufficio stampa del Presidente», afferma Fiorello che svela di non demordere sull'invito fino al prossimo sei giugno. Intanto il suo ritorno in tv è previsto per il prossimo anno. «Considero indispensabile tornare in video con nuove proposte. Oggi i varietà, soprattutto gli "one man show" sono del tutto omologati, nella scenografia e nei contenuti. Voglio farmi interprete di una novità spettacolare», afferma. Al teatro, invece, tornerà quanto prima, appena saranno risolti i problemi legati alla sua spalla che lo costringono ancora a sedute di fisioterapia. Lo show man, come lui stesso ama definirsi, interviene anche sulla rinuncia di Mieli alla poltrona di presidente della Rai. «In ogni attività, se le condizioni di lavoro non soddisfano, il rifiuto è scontato», minimizza. Poi il discorso cade sul festival di Sanremo appena concluso. Nel ribadire che mai si calerebbe da solo nel ruolo del «bravo presentatore» della manifestazione, perché non adatto alla sua personalità artistica, Fiorello puntualizza che, a suo parere, la gara canora è inscindibile dalla presenza di Pippo Baudo. «Sarei molto cauto nel gridare al calo di ascolti, il numero delle tv si è incrementato, rispetto al passato ed è più difficile conquistare audience. Nessun programma, ad eccezione di Sanremo, è in grado di attivare quell'incredibile indotto professionale e lavorativo visibile da oltre cinquant'anni con un enorme impatto sulla più vasta platea televisiva», afferma Fiorello che, pur avendo, inizialmente apprezzato i minishow realizzati con i cantanti in gara, li ha in seguito ritenuti penalizzanti per i brani presentati in gara. «Toglievano sacralità alla gara, perché i duetti canori che precedevano l'esibizione degli artisti avevano l'appeal della notorietà di cui le nuove canzoni sono necessariamente sprovviste». Sui partecipanti alla manifestazione, Fiorello si dice convinto che solo l'artista professionalmente affermato può approdare sul palcoscenico dell'Ariston. E se lui stesso fosse un cantante con un mercato discografico alle spalle, non disdegnerebbe la gara. Mentre come possibili successori di Pippo Baudo, ove mai il direttore artistico dovesse farsi da parte, lo show man pensa a Fabio Fazio, a Gerry Scotti, a Paolo Bonolis, a Simona Ventura. «Io potrei condurre Sanremo forse solo in coppia con Baudo, ma preferisco essere presente come ospite: è questa attualmente, la mia scelta professionale». Su Claudia Gerini e Serena Autieri il giudizio di Fiorello è positivo, ma solo perché hanno fatto il loro lavoro, dice, puntualizzando che ritiene esagerate le polemiche sulla vittoria di Alexia, da lui definita un'artista completa. Soddisfatto del successo del cd «Viva Radiodue», sul mercato dallo scorso 28 febbraio, Fiorello svela che in questo particolare momento della su