I DATI

Lockdown finito anche per gli spacciatori: a Roma e Milano torna la droga

Alessandro Austini

A Roma nei mesi di marzo e aprile, coincidenti con il periodo del lockdown nazionale collegato alla emergenza coronavirus, si è registrata una flessione nell’azione antidroga svolta dalle forze di polizia. Se nei mesi di gennaio e febbraio erano stati sequestrati complessivamente circa 820 kg di stupefacenti di cui 3,75 kg di eroina, 42  di cocaina, 151  di hashish, 452  di marijuana e 173  di «altra droghe», nel bimestre successivo si è scesi a 349 kg di stupefacenti bloccati di cui 1,11 di eroina, 15,75 di cocaina, 159  di hashish (l’unico stupefacente in lieve aumento), circa 59 kg di marijuana e 112  di «altre droghe» ( includono khat, metadone, ketamina, benzodiazepine, bulbi di papavero ecc..). Le forti restrizioni imposte dalle autorità di governo alla circolazione delle persone e i rigorosi controlli sulle strade attuati dalle forze di sicurezza, hanno inciso notevolmente sullo spaccio che, come noto, è affidato per lo più a manovalanza straniera. Così, nel bimestre marzo/aprile, a Roma, su 215 operazioni antidroga ( a gennaio/febbraio erano state 505) e 273 persone denunciate per delitti collegati alle droghe (679 a gennaio/febbraio), soltanto 66 sono stati gli stranieri ((ben 237 nel primo bimestre del 2020). Tutto, oggi, sta tornando alla «normalità».  E così, già in questi primissimi giorni di «ritrovata libertà» è ripresa la lotta contro trafficanti e spacciatori che in alcune zone di Roma si stanno riaffacciando con la consueta baldanza. Situazione analoga quella rilevata a Milano, dove a fronte dei 554 chili di stupefacenti complessivamente intercettati a gennaio/febbraio di cui circa 5 kg di eroina, 17 kg di cocaina, 317 kg di hashish e 197 di marijuana, nei due mesi del «blocco» il quantitativo di stupefacenti sequestrato è sceso a circa 140 kg di cui poco più di 3 di eroina, 14 di cocaina, 73 di hashish e 45 di marijuana. Minore repressione, dunque, con 387 operazioni antidroga e 197 stranieri denunciati sul totale di 360 persone a fronte delle 506 operazioni di gennaio/febbraio con 506 persone denunciate, di cui 289 stranieri ( in generale, a Milano, l’incidenza degli spacciatori stranieri è sempre più alta rispetto alla media nazionale che è intorno al 40%). Milano, contrariamente a quanto si sta rilevando a Roma in questi ultimissimi giorni, sembra ancora «dormiente» in questo ambito criminale e forse la situazione sanitaria non ancora del tutto tranquillizzante, con controlli di polizia più serrati, può essere la causa di questo ritardo nella «ripresa».