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Gestione del coronavirus, a Perugia la prima della classe

Premiata la DeWALT Industrial Tools Spa

Carlo Antini
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Lo stabilimento umbro di DeWALT Industrial Tools Spa, azienda del gruppo Stanley Black&Decker, leader mondiale nella produzione di utensili da lavoro, è stato premiato come sito di riferimento su scala globale per la gestione della crisi dovuta al Covid-19. Un risultato ottenuto grazie all'applicazione di approcci manageriali innovativi, tra i quali la metodologia Lean Lifestyle®, ideata dalla società di consulenza strategica Lenovys che il Financial Times ha inserito nello special ranking “FT 1000” riguardante le 1000 aziende europee indipendenti con il maggior tasso di innovatività e crescita organica. Un approccio assimilato in modo convinto dall'azienda, sotto la spinta del Managing Director Cesare Ceraso, un esempio di Lean Lifestyle leader, e che si è rivelato molto utile per adottare velocemente un'ampia serie di misure mirate al contenimento della diffusione del Covid-19, già a partire dal 12 gennaio, una volta giunte le prime informazioni sul propagarsi della pandemia in Cina, dove il gruppo ha importanti siti produttivi, intuendo che presto il problema avrebbe interessato anche l'Italia. Numerosi i concetti appresi dalla metodologia Lean Lifestyle e che hanno permesso a DeWALT di riorganizzarsi velocemente ed in modo efficace per continuare ad operare nel nuovo contesto già dalla fine del mese di gennaio: l'attenzione al benessere e alle esigenze delle risorse umane, l'abitudine ad agire con pazienza in fase di studio e velocità in fase di esecuzione delle misure, l'orientamento a cercare soluzioni a problemi che ancora non si sono palesati, un modello di comunicazione improntato alla  massima trasparenza e consapevolezza, un miglioramento continuo che considera l'errore come un momento di crescita attraverso l'individuazione e l'eliminazione della causa che lo ha generato. Un approccio ad ampio raggio che, nelle ultime settimane, ha contribuito a far registrare la percentuale di assenteismo più bassa degli ultimi anni anche grazie a norme introdotte tenendo conto soprattutto delle esigenze dei lavoratori. Ad esempio, le aree caffè e le aree fumatori non sono state eliminate ma modificate con misure anticontagio. È stato introdotto un numero di telefono diretto con il medico aziendale per ribadire la necessità dei comportamenti corretti da tenere durante l'attività lavorativa ma anche per rispondere ai dubbi e alle paure che il rischio del contagio ha generato. L'azienda ha inoltre tenuto conto delle esigenze di informazione durante la crisi comunicando in modo chiaro, semplice e con la giusta frequenza attraverso diversi canali per arrivare al numero più ampio possibile di lavoratori: dalla stampa, ai video con i lavoratori come protagonisti diffusi sui monitor aziendali e sui canali di comunicazione interni, fino ai gruppi creati su WhatsApp o ai post su Linkedin e Facebook. Sono stati inoltre organizzati degli incontri online tra colleghi a cadenza fissa, chiamati “DeWALT Camera Caffè”, per raccontarsi nei giorni di quarantena in compagnia dei figli o del proprio animale domestico.  Per approfondire leggi anche: Gli italiani scelgono l'epidemia anche nei libri “Siamo in fase 2 da qualche settimana e stiamo contrastando il virus attraverso un miglioramento continuo delle soluzioni in campo non perdendo mai di vista l'obiettivo fondamentale che è la sicurezza delle persone. Ci aiuta anche un approccio allo stress che noi chiamiamo "have fun anyway", basato su relazioni ad alto tasso di fiducia reciproca, in cui l'essere autentici e mantenere uno spirito leggero, anche nel bel mezzo di una crisi, sono requisiti fondamentali. La fiducia è importante perché accelera il processo decisionale in quanto abbassa la soglia dell'incertezza e in questo momento in cui le certezze vacillano è requisito indispensabile – ha affermato Cesare Ceraso, Managing Director di DeWALT - La fase 3 è già nella nostra agenda. Intendiamo arrivare preparati a quello che molti chiamano il "new normal" e che noi preferiamo chiamare il new better, perché non vogliamo accontentarci di tornare alla normalità, ma vogliamo capitalizzare l'esperienza di queste ultime settimane. L'agilità emotiva sviluppata, la velocità nel processo decisionale, l'home working che deve velocemente trasformarsi in smart working, la precedenza alla catena di fornitura locale rispetto a quella globale e il senso di comunità che si è creato nella nostra azienda, con i nostri fornitori e con le altre aziende del territorio sono elementi da non perdere. Non vogliamo sprecare l'opportunità di trasformare tutto questo in un nuovo modello di business sostenuto da una diversa idea di struttura aziendale, più liquida e meno gerarchica, che ponga sempre più attenzione all'ecologia, al ruolo sociale dell'impresa e al contributo di ogni singola persona all'interno della nuova organizzazione.

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