Fase 2, caos mascherine. Arcuri attacca: prezzo resterà a 0,61 euro, basta speculazioni
Il commissario Arcuri: "Nei magazzini delle Regioni 55 milioni di mascherine, non spetta a noi rifornire le farmacie"
"Capisco che in questi dieci giorni, l'argomento che ha attraversato nostro Paese sono state le mascherine. Offro la mia voce, allora. Il prezzo delle mascherine chirurgiche che è stato fissato a 50 centesimi più Iva è e resterà quello. La speculazione non c'è più e non tornerà. In questi giorni ho ascoltato una doppia morale. Se io posso comprare una mascherina a 5 euro lo faccio, se un altro non può cosa me ne importa. È inaccettabile per i cittadini". Il commissario straordinario, finito sotto accusa per le mascherine introvabili a 0,50 euro, torna sulle polemiche sui prezzi e sul fatto che siano introvabili nelle farmacie. "Abbiamo distribuito 208 milioni di mascherine da inizio emergenza, è una quantità sufficiente. Le Regioni hanno 55 milioni nei loro magazzini", ha aggiunto nella conferenza stampa della Protezione civile. Per approfondire leggi anche: Mascherine a 0,50 euro inesistenti. Arcuri non ne azzecca una "Non è il commissario - specifica Arcuri - a dover rifornire le farmacie né i loro distributori, né si è mai impegnato a farlo. Né sono io a dover rifornire Confcommercio, Conad Federdistribuzione e Coop. Il commissario si è impegnato ad integrare le forniture, ove sia possibile, che queste categorie si riescono a procurare attraverso le loro reti". Il difetto insomma riguarda la rete di distribuzione. "Noi abbiamo solo detto che le mascherine devono essere vendute a 50 centesimi più Iva ai cittadini, abbiamo fatto ogni sforzo per far si che ciò potesse accadere, è successo che per una rete ha funzionato per l'altra no. È successo perché gli approvvigionamenti della Gdo funzionano - ha spiegato - quelli dei distributori delle farmacie no, le farmacie non c'entrano nulla. Loro devono solo comprare le mascherine e portarle in farmacia, non lo stanno facendo. Esiste la compensazione del prezzo, non è lì la ragione di questo mancato approvvigionamento". E ancora: "Se le mascherine ci sono nei supermercati e non nelle farmacie evidentemente c'è un difetto di una rete di approvvigionamento. È necessario che questo si comprenda, i cittadini possono andare alla Conad a comprare una mascherina a 0,50 centesimi e questo succede. Perché i distributori delle farmacie non riescono a farlo? Perché evidentemente non hanno una quantità di mascherine uguale a quella che hanno dichiarato". Poi Arcuri annuncia anche che presto le agognate mascherine saranno vendute anche nelle tabaccherie.