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Fase 2, caos mascherine. Arcuri attacca: prezzo resterà a 0,61 euro, basta speculazioni

Il commissario Arcuri: "Nei magazzini delle Regioni 55 milioni di mascherine, non spetta a noi rifornire le farmacie"

Silvia Sfregola
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"Capisco che in questi dieci giorni, l'argomento che ha attraversato nostro Paese sono state le mascherine. Offro la mia voce, allora. Il prezzo delle mascherine chirurgiche che è stato fissato a 50 centesimi più Iva è e resterà quello. La speculazione non c'è più e non tornerà. In questi giorni ho ascoltato una doppia morale. Se io posso comprare una mascherina a 5 euro lo faccio, se un altro non può cosa me ne importa. È inaccettabile per i cittadini". Il commissario straordinario, finito sotto accusa per le mascherine introvabili a 0,50 euro, torna sulle polemiche sui prezzi e sul fatto che siano introvabili nelle farmacie. "Abbiamo distribuito 208 milioni di mascherine da inizio emergenza, è una quantità sufficiente. Le Regioni hanno 55 milioni nei loro magazzini", ha aggiunto nella conferenza stampa della Protezione civile. Per approfondire leggi anche: Mascherine a 0,50 euro inesistenti. Arcuri non ne azzecca una "Non è il commissario - specifica Arcuri - a dover rifornire le farmacie né i loro distributori, né si è mai impegnato a farlo. Né sono io a dover rifornire Confcommercio, Conad Federdistribuzione e Coop. Il commissario si è impegnato ad integrare le forniture, ove sia possibile, che queste categorie si riescono a procurare attraverso le loro reti". Il difetto insomma riguarda la rete di distribuzione. "Noi abbiamo solo detto che le mascherine devono essere vendute a 50 centesimi più Iva ai cittadini, abbiamo fatto ogni sforzo per far si che ciò potesse accadere, è successo che per una rete ha funzionato per l'altra no. È successo perché gli approvvigionamenti della Gdo funzionano - ha spiegato - quelli dei distributori delle farmacie no, le farmacie non c'entrano nulla. Loro devono solo comprare le mascherine e portarle in farmacia, non lo stanno facendo. Esiste la compensazione del prezzo, non è lì la ragione di questo mancato approvvigionamento". E ancora: "Se le mascherine ci sono nei supermercati e non nelle farmacie evidentemente c'è un difetto di una rete di approvvigionamento. È necessario che questo si comprenda, i cittadini possono andare alla Conad a comprare una mascherina a 0,50 centesimi e questo succede. Perché i distributori delle farmacie non riescono a farlo? Perché evidentemente non hanno una quantità di mascherine uguale a quella che hanno dichiarato". Poi Arcuri annuncia anche che presto le agognate mascherine saranno vendute anche nelle tabaccherie.

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