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Silvia Romano e l'Islam: la conversione una mia scelta. Poi smentisce: non sono incinta

Giada Oricchio
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Silvia Romano si è convertita spontaneamente all'Islam, non è incinta e non è stata costretta a sposarsi. La cooperante italiana, liberata sabato scorso dopo 18 mesi di prigionia tra il Kenya e la Somalia, al suo ritorno in Italia ha raccontato al pm Sergio Colaiocco, responsabile dell'antiterrorismo alla Procura di Roma, il dramma dell'ultimo anno e mezzo: "All'inizio piangevo, poi mi sono fatta coraggio e ho cercato un equilibrio interiore. Ho chiesto un quaderno dove poter scrivere e un libro. Mi hanno dato il Corano e piano piano è maturata dentro di me la decisione di convertirmi all'Islam. Ci sono arrivata da sola, più o meno a metà prigionia". Infatti, adesso Silvia Romano si chiama Aisha come la moglie di Maometto. Sempre al pm Colaiocco, la giovane ha smentito il matrimonio con uno dei carcerieri e anche la gravidanza: "Non mi hanno mai picchiato né esercitato violenza psicologica, fisica o sessuale. Non sono incinta e nessuno ha approfittato di me. Mi rassicuravano sul fatto che presto sarei stata liberata. Non mi hanno mai incatenato o tenuto legata, ero libera di muovermi nelle sei case dove siamo andati. Gli spostamenti erano lunghi e faticosi, ma non ho mai visto in volto i miei carcerieri perché erano sempre coperti".  Per approfondire leggi anche: Silvia Romano incinta? Giletti smentisce

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