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Crisanti a Piazzapulita umilia il governo: tamponi o bastoncini? Noi in Veneto...

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Il virologo Andrea Crisanti a Piazzapulita affonda la retorica del governo sui tamponi per il coronavirus. Il conduttore Corrado Formigli legge in diretta una comunicazione ufficiale che Palazzo Chigi ha inviato alla trasmissione di La7: "Abbiamo mandato alle Regioni 2,7 milioni di tamponi, ne hanno usati 2 milioni. Ne manderemo nei prossimi mesi altri 5 milioni", recita la nota che prosegue con i 150mila test sierologici che partiranno la prossima settimana sul campione di pazienti definito da Istat e Inail.  Leggi anche: Perché in Germania sono già in spiaggia. La lezione tedesca è un'accusa all'Italia Il virologo dell'università di Padova, tra i fautori del modello Veneto contro il Covid-19, è chiamato a commentare le affermazioni del governo. "Sono sorpreso. Cosa vuol dire, che hanno inviato i bastoncini con la carta assorbente per prendere il materiale della mucosa o tutti i reagenti necessari?", chiede Crisanti. "È la capacità di farli, i reagenti... ", è l'interpretazione di Formigli che non convince il virologo: "Altri 5 milioni di tamponi? Impossibile, non ci sono in Italia 2 milioni di dosi di reagenti. C'è grande carenza, tutte le Regioni si lamentano. Le assicuro che non è vero" quanto affermato dal governo. "Non vorrei che fossero i 'bastoncini'", continua Crisanti. Formigli gli chiede allora perché in Veneto i reagenti per analizzare i test per il coronavirus erano disponibili. "In Veneto abbiamo iniziato a farceli da soli il 20 gennaio - risponde il virologo - quando abbiamo avuto notizia dell'epidemia in Cina. CI siamo atterzzati con un test fatto da noi e reagenti, poi abbiamo comprato i macchinari per processarli". E a due mesi dal lockdown l'Italia è ancora alla ricerca di quanto serve. "Tamponi e tracciamento", è la ricetta che Crisanti ha ripetuto a Piazzapulita. 

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