Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Coronavirus, basta quarantena. Parla il professore: non bisogna avere paura

L'oncologo Umberto Tirelli analizza i punti oscuri del coronavirus: nessun esperto ha capito questa pandemia

Massimiliano Lenzi
  • a
  • a
  • a

Nessuno ha capito niente, non c'è nessun esperto che sappia capire il perché o il per come è avvenuta questa pandemia da coronavirus e come si evolverà questa cosa. Nessuno è in grado di capirlo”. A parlare in questa intervista a “Il Tempo” è il professor Umberto Tirelli,  oncologo, direttore della Clinica Tirelli Medical Group a Pordenone. Professore, la vedo scettico? “In questo momento siamo in una fase in cui mentre alcune nazioni, tipo gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, hanno un picco di malattia, altre zone come il nord Italia, la Lombardia, che aveva avuto un picco qualche tempo fa, si trovano in una situazione di controllo. Tenendo poi conto della misteriosità di un'altra cosa”. Quale? “Per esempio in Friuli Venezia-Giulia dove io abito, abbiamo la stessa incidenza rispetto alla malattia della Calabria, che praticamente non ce l'ha l'incidenza. E questo come si spiega? C'è qualcuno che lo può spiegare visto che ad esempio era stato raccontato il passaggio dal nord al sud, con tutte quelle persone che si spostavano, come una tragedia? Non si capisce il perché, ci sono dei motivi che non riusciamo a comprendere. Fatto sta che per noi in questo momento la curva epidemica sta calando e ci ricordano sempre che dobbiamo sempre essere rispettosi di tutte le regole. Ma vede prima quando comunque le rispettavamo le regole, la curva saliva lo stesso”. Abbiamo sbagliato strategia con il lockdown? “Fatto sta che in altre parti d'Europa dove non hanno seguito niente di quello che abbiamo seguito noi, sostanzialmente hanno avuto gli stessi, se non persino meno, danni. C'è qualcosa che non va oppure ci sono dei virus diversi che girano. Comunque dobbiamo ancora capire cosa accade”. Oggi come siamo messi in Italia? “Per fortuna in Italia la diffusione del virus è molto diminuita rispetto a prima ed in alcune aree del Paese addirittura non c'è mai stata, teniamo conto di alcune aree della Sardegna. Teniamo conto della Basilicata. Adesso poi abbiamo visto pure i dati della mortalità Istat, rispetto al passato. La città di Bergamo ha avuto un tragico aumento di più del 500% però Roma ha avuto un meno 9%. Mi spiega lei come mai a Roma c'è stato un calo della mortalità, in questo periodo analizzato dall'Istat?”. Lei crede che la Cina sulla origine del virus non ci abbia detto tutto? “Molto probabilmente sì. Lei immagini tutti i capi della politica cinese che stanno a Pechino mentre l'epidemia è scoppiata molto lontano da Pechino e guardi, secondo me non se ne sono neppure accorti all'inizio infatti i casi di contagio a Pechino sono rimasti piuttosto controllati. C'è qualcosa che non ha funzionato e comunque poi loro ad un certo punto hanno bloccato tutto. Per bloccare l'epidemia. Ma non si capisce però perché sia esplosa solo lì, in quella zona, con quella virulenza, e non da altre parti”. L'estate attenuerà o sconfiggerà il virus? “Questa epidemia effettivamente, come altre, è possibile che con il caldo vada via, anche se quando questo viene detto c'è sempre qualcuno che si straccia le vesti. Potrebbe succedere, è sempre successo. È sempre stato così, come succede per l'influenza. Tenga conto poi che il problema dell'influenza c'è sempre stato negli ultimi anni. Nei pronto soccorso quando arrivava il picco influenzale normale era un caos. Non c'erano letti per ricoverare i pazienti con l'influenza”. Vuol dire che in Italia abbiamo avuto sempre, anche nelle stagioni influenzali senza coronavirus, un deficit sanitario? “Certo, nel momento dell'influenza è sempre stato un disastro. Perché non c'erano i letti sufficienti per i pazienti che avevano delle complicazioni polmonari. Infatti in Germania, avendo tanti posti letti di terapia intensiva, non hanno avuto i problemi che abbiamo avuto noi. Dove è successo il caos”. E nelle residenze per anziani, cosa è accaduto? “Vede, anche il discorso delle RSA, le residenze per anziani. In tutta Europa è successa la stessa cosa, il 50% della mortalità da coronavirus in Europa è avvenuto nelle RSA perché dipende dal fatto che ci sono dei pazienti super, super fragili. Noi in Italia e in pochi altri paesi, abbiamo tanti anziani. Ma davvero. Ma lei sa quanti sono i centenari ed ultracentenari oggi in Italia? Sono 70mila, uno stadio”. Tra casi di Covid-19 ed inquinamento da elettromagnetismo può esserci correlazione secondo lei? “Assolutamente no”. Insomma, questo coronavirus resta un rebus? “Nessuno ci capirà mai, è una cosa talmente sfuggente che si manifesta in maniere completamente diverse. Lei pensi a New York ed a Los Angeles. A New York è un disastro, a Los Angeles c'è qualcosa ma non è così grave. Anche lì: c'entra il freddo, c'entra il caldo? Boh. Chi lo ha capito?”. Trovare un vaccino sarebbe la soluzione? “Il vaccino lo vedo possibile ma magari quando arriva non c'è più la malattia. Forse potranno esserci anche delle ricadute ma il fatto è che non possiamo più vivere con l'ipotesi di una ricaduta e quindi non far più le cose. Bisogna riprendere in pieno, tenendo conto delle precauzioni che sappiamo e che tutti, basta uscire, stanno seguendo. La gente si comporta benissimo. Gli italiani veramente hanno dato una prova straordinaria e credo tutto il mondo sia colpito da come si sono comportati gli italiani”.

Dai blog