IL SONDAGGIO
Comprano solo cibo e rinviano le visite: gli italiani impauriti nell'era del virus
Si conferma elevata la preoccupazione degli italiani per la diffusione del Covid-19: ai timori per la salute, che risultano ancora oggi prevalenti con il 72%, si sommano ormai da settimane forti inquietudini economiche, indicate da una percentuale crescente di cittadini. A dichiararsi preoccupato per l’impatto del Coronavirus sull’economia era, a fine marzo, il 56% degli italiani; il dato cresce in 40 giorni al 67% di oggi. È il trend rilevato dall’indagine realizzata per Otto e Mezzo (La7) dall’Istituto Demopolis. I cittadini chiedono al Governo e alle Regioni investimenti nella sanità pubblica e nella medicina territoriale. Accanto ai test con i tamponi, sono stati avviati i primi esami sierologici, che permettono di verificare la presenza di anticorpi, stabilendo se si è venuti in contatto con il virus. Si tratta di strumenti che, secondo l’opinione pubblica, andrebbero potenziati ed estesi. L’80% ritiene che tamponi e test sierologici vadano effettuati in modo più ampio e diffuso. Di parere diverso è appena il 9%. La crisi da Covid-19 sta intanto incidendo sulle abitudini degli italiani in tema di salute e prevenzione: il 68%, più di 2 cittadini su 3 intervistati da Demopolis, ammette di aver rinviato o rinunciato ad effettuare, in queste ultime settimane, accertamenti diagnostici o visite specialistiche per timore del contagio. Negli ultimi 2 mesi sono cambiati, anche a causa del lockdown, i consumi di quasi i tre quarti delle famiglie: il 45% sostiene di aver ridotto le spese, avendo minori occasioni di acquisto; il 28% ha speso meno per risparmiare o per assenza di liquidità. Secondo l’Istituto diretto da Pietro Vento, appena il 25% ha mantenuto gli acquisti abituali. I comportamenti degli italiani hanno pesato in modo differente sui diversi ambiti di consumo: il 25% afferma di avere incrementato la spesa alimentare, il 67% di averla mantenuta analoga al passato. In linea con le abitiudini anche l’acquisto di prodotti farmaceutici. Netto invece il calo per gli altri generi, nonostante il forte incremento delle vendite online: il 65% degli italiani, interpellati da Demopolis, afferma di aver speso molto di meno nell’acquisto di beni di consumo diversi dal cibo.