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"Il vaccino contro il coronavirus pronto a settembre". L'annuncio della Irbm di Pomezia

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Il gruppo italiano è al lavoro con l'Università di Oxford con cui conduce la sperimentazione per trovare una cura

Dario Martini
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Se la sperimentazione già partita su volontari sani, va bene, a fine settembre il vaccino per il coronavirus sarà pronto per essere utilizzato su larga scala. Lo sottolinea, intervistato da LaPresse, Piero Di Lorenzo, il presidente della Irbm di Pomezia, società che sta producendo lotti di vaccino necessari alla sperimentazione clinica nell'ambito dell'accordo AstraZeneca-Oxford University. I tempi per il vaccino "sono legati a mille variabili - evidenzia Di Lorenzo -. Quello che si può dire, è che in questo momento sono in corso i test clinici sull'uomo, su 520 volontari sani e si sta già predisponendo la partenza di un test clinico su 3000 volontari sani. Noi siamo molto attivi nel produrre e distribuire le dosi necessarie di vaccino alla sperimentazione, e se questi test daranno un responso positivo, entro fine settembre potremmo avere il vaccino". "Noi abbiamo già quadruplicato la nostra capacità produttiva e nel giro di 4 mesi la decuplicheremo ulteriormente - prosegue Di Lorenzo -. E come noi, altri attori chiamati a collaborare. Ma tenga presente che noi parliamo di centinaia di migliaia di dosi a fronte di un'esigenza, quando il vaccino venisse approvato, di miliardi". Sui tempi, evidenzia ancora Di Lorenzo, "si dovrà esercitare la leadership della AstraZeneca", che con l'Università di Oxford ha annunciato l'accordo per lo sviluppo e la distribuzione globale del potenziale vaccino. La collaborazione Oxford-AstraZeneca "mira a portare ai pazienti il potenziale vaccino noto come ChAdOx1 nCoV-19, si legge in una nota, in fase di sviluppo presso il Jenner Institute e Oxford Vaccine Group, presso l'Università di Oxford". In base all'accordo, AstraZeneca sarebbe responsabile dello sviluppo e della produzione e distribuzione mondiale del vaccino.

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