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"Rischio infilitrazioni nel tessuto economico è altissimo"

Generale Guardia di Finanza

L'allarme del comandante del Scico Barbera sulle strategie della criminalità organizzata nella "fase 2"

R.C.
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Il contesto economico-finanziario che si prefigura nella cosiddetta "fase", «espone l'intero circuito produttivo e commerciale al rischio di infiltrazione da parte della criminalità organizzata». È quanto è stato sottolineato nel corso della riunione del comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica che si è svolto al Viminale, presieduto dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. Un allarme segnalato e condiviso dal generale della Guardia di Finanza, comandante dello Scico, Alessandro Barbera: "E' prevedibile che molte aziende, che evidentemente andranno in crisi con questa pandemia, diventeranno obiettivi molto appetibili. La criminalità organizzata ha sempre sfruttato questi momenti emergenziali, come durante la ricostruzione del post terremoto in Irpinia oppure l'emergenza dei rifiuti in Campania, per questo il rischio di infiltrazione  nel tessuto economico del nostro Paese, in crisi per l'emergenza coronavirus è reale, è una minaccia tangibile. Sicuramente - sostiene il generale - le organizzazioni criminali adotteranno una serie di strategie diversificate per inquinare tessuto economico del paese grazie ad un'ingente disponibilità di risorse finanziarie accumulate con i traffici illeciti, uno fra tutti il traffico internazionale di droga. Il nostro lavoro di prevenzione per contrastare queste mafie va comunque avanti, da sempre: da un lato con una qualificazione attenta del nostro personale per sviluppare questo tipo di attività investigative molto specifiche, dall'altro sfruttando l'innovazione tecnologica per supportare l'attività dei nostri investigatori e ancora, per quanto riguarda la dimensione internazionale della criminalità organizzata, dando risalto alla collaborazione costante con gli organi collaterali di tutto il mondo".

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