Dalla maturità alla riapertura di settembre. Come sarà la nuova scuola
Non sarà un esame normale, ma sarà comunque un esame in presenza. La Maturità 2020 si svolgerà a scuola, in sicurezza. Gli studenti sosterranno una prova orale di cui verranno definiti e comunicati i dettagli a stretto giro. Sarà, come sempre, il Ministero dell’Istruzione ad occuparsene, non certo il Comitato di esperti, istituto presso il Miur, che si è insediato giovedì pomeriggio. E che lavorerà esclusivamente sul “Piano scuola” inteso come gestione della riapertura a settembre, pensando a formulare e presentare proposte con riferimento all'emergenza sanitaria in atto. Per approfondire leggi anche: La scuola non riapre A precisarlo a Il Tempo è il presidente del Comitato, il professor Patrizio Bianchi, ordinario di Economia e Politica industriale presso l'Università di Ferrara. “Il nostro mandato – spiega Bianchi - è occuparci di mettere insieme idee per capire come si farà ad arrivare alla riapertura a settembre. Ricevo numerosi messaggi di ragazzi e altri che chiedono lumi sull’Esame di Stato, su come si muoverà nelle prossime settimane la scuola. Noi non ci interesseremo di questo, tutti i temi dell’Esame restano di responsabilità e competenza ministeriale”. Il Comitato ha lavorato quattro giorni h24. A breve avrà luogo la seconda riunione. Poi partirà la fase di confronto. “Sentiremo tutti – assicura il professore a capo della task force per la programmazione della riapertura delle scuole - incontreremo gli studenti, le associazioni dei genitori, il terzo settore, le associazioni dei disabili e via discorrendo per avere una panoramica univoca sull’universo scuola, che coinvolge oltre 25 milioni di persone nel suo complesso. Specialmente in un anno difficile come questo, visione d’insieme e collaborazione sono d’obbligo sui vari argomenti, dall’innovazione digitale al resto”. Intanto, il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina verga una lettera alle famiglie degli alunni diversamente abili, ai docenti e ai dirigenti scolastici, intervenendo su una delle tematiche più delicate all’interno della realtà scolastica. “A voi impegnati a tenere le redini di questa difficile situazione – afferma in particolare rivolgendosi ai ds - direi quasi a mettere a sistema tutte le energie in gioco, equilibrandole con le insicurezze e le paure dei ragazzi e delle famiglie, chiedo lo sforzo ulteriore di garantire con celerità le operazioni finalizzate a coprire l’eventuale gap tecnologico di tutte le famiglie, soprattutto di quelle degli alunni con disabilità. E di assumere ogni utile iniziativa volta a sollecitare e ad attivare interventi didattici a loro favore, ove ancora non fatto”.