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Giornali rubati su Telegram. Scattano i sequestri

Carlo Antini
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Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari sta eseguendo un decreto di sequestro preventivo d'urgenza emesso dalla Procura della Repubblica del capoluogo pugliese per i reati di riciclaggio, ricettazione, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, furto e violazione della legge sul diritto d'autore (Legge 633 del 1941) nei confronti di persone, in corso di identificazione, che, in concorso tra loro, sarebbero entrate abusivamente nei sistemi informatici di numerose società editrici di riviste, giornali e libri protetti da misure di sicurezza e avrebbero sottratto migliaia di file in formato pdf di beni tutelati dal diritto di autore, riversandoli illecitamente su numerosi canali, almeno 17 individuati finora, della piattaforma di messaggistica istantanea Telegram, permettendo così una diffusione capillare e abusiva in chiaro di migliaia di riviste, giornali e libri.  Per approfondire leggi anche: Maxi sequestro di mascherine non certificate Il contesto giudiziario scaturisce dalla denuncia della Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg) presentata lo scorso 10 aprile all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom). L'Authority, in particolare, aveva richiesto e auspicato l'intervento dell'Autorità Giudiziaria, per una azione di contrasto incisiva al fenomeno della pirateria digitale, diffuso specialmente sui social media. Le indagini proseguono per ricostruire il giro di affari illecito e individuare gli autori del reato, nonché le responsabilità penali delle società coinvolte. L'operazione è stata denominata "#Cheguaio".

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