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L'app Immuni "inutile e tardiva". De Rita del Censis: io non la userò

Davide Di Santo
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Se neanche il professor Giuseppe De Rita ha intenzione di scaricare l'app Immuni che vuole tracciare gli italiani per evitare nuovi focolai di coronavirus qualche domanda dobbiamo porcela. Il fondatore dell'istituto di statistica Censis è abituato ad avere a che fare con i dati degli italiani, ma l'app scelta dal governo di Giuseppe Conte non la userà: "Mi sembra un'esperienza inutile, che andava valutata prima. Leggo che è stata partorita da un comitato di esperti di settanta persone. Settanta!", dice il professore, 87 anni, in un'intervista a Repubblica.  Leggi anche: App Immuni volontaria. Ma se non la usi sono guai De Rita non manca di lanciare stilettate al governo e alla politica. "Abbiamo una classe politica che fa le cose in base alle reazioni dei social. Ministri più protesi a fare un tweet azzeccato che a capire a fondo un dossier di dieci pagine: è l'accusa che ci fanno in Europa", dichiara. Sembra che a comandare in questo frangente siano i virologi ma del virus "non se sappiamo nulla. All'inizio ci hanno detto di lavarci le mani e di tenere le distanze: due mesi dopo siamo ancora lì".  Eppure c'è un proliferare di esperti, comitati, task force: "Non li giudico, ma la loro comunicazione sì. Osservo le conferenze stampa: sono molto autoreferenziali. Ogni esperto cerca di spiegare quanto è bravo". E poi l'alibi della task force, che Conte e il governo utilizzano. "Vi colgo una furbizia. Ci si copre le spalle, 'sentito il comitato tal dei tali', E poi la politica fa come gli pare", chiosa De Rita. 

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