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Roberto Burioni sbeffeggia il virologo del colera ma Rotondi lo asfalta

Davide Di Santo
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Roberto Burioni al centro di una nuova polemica. Il virologo, che ieri era ospite da Fabio Fazio a Che tempo che fa, aveva attaccato Giulio Tarro, primario emerito dell'ospedale Cotugno di Napoli e protagonista della lotta al colera del '73. "Burioni scrive su Twitter: se Tarro è virologo da Nobel, io sono Miss Italia. Su una cosa ha ragione: lui deve fare solo le passerelle come Miss Italia, ma senza aprire bocca", scrive Tarro ricordando la vicenda. Per approfondire leggi anche: "Virus debole, mascherine inutili". I clamorosi errori degli scienziati Tarro all'epoca dell'epidemia isolò per primo il vibrione del colera e per questo fu due volte candidato al Nobel. Rexcentemente hanno fatto discutere le sue affermazioni sul Covid-19: "Il Coronavirus ci abbandonerà tra un mese, come tutti i corona influenzali". Ed è partita la polemica con il deputato Gianfranco Rotondi che ha twittato: "Io non spalleggio né Tarro né altri. Riporto una tesi che alimenta speranza, punto. Dopodiché ricordo che Tarro da primario del Cotugno piegó il colera del 73, questi fin qui hanno fatto solo interviste". Rotondi entra al centro del ring e contrattacca alle critiche del virologo: "Il professor Burioni, tra un'intervista e l'altra, trova anche il tempo di polemizzare con me, che ho solo ritwittato un'intervista al “Mattino” del prof. Giulio Tarro, secondo il quale tra un mese con il caldo il Coronavirus ci saluterà per conto suo. Naturalmente non sono in grado di confutare la tesi del prof. Tarro, ma spero vivamente che sia confermata dai fatti. Non permetto a Burioni di ironizzare sul prof. Tarro, eroe della lotta al colera nel 1973, primario vincitore di concorso all'ospedale Cotugno di Napoli, tuttora ospedale leader in campo infettivologico".

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