Il contropiede di Trump: c'è il record dei morti ma lui annuncia la riapertura
Quasi 4.600 decessi in un giorno non scoraggiano la Casa bianca: ripartenza in tre fasi per calmare le proteste dei vari cittadini (alcuni sfilano armati)
Un vero e proprio contropiede, quello del presidente degli Stati Uniti. Nel giorno in cui il Covid-19 uccide 4.591 americani, Donald Trump annuncia le «linee guida» per la riapertura degli Usa. Un nuovo record, quello dei decessi, che supera quasi del doppio quello precedente di 2.569 morti. In totale, i contagi negli Usa hanno superato quota 670mila, il dato più alto al mondo, secondo la Johns Hopkins University, e i morti sono quasi 33.300. Nel frattempo, Trump ha dato l'annuncio sulla graduale "riapertura" del Paese, dopo che per settimane ha scalpitato per farlo, temendo l'impatto negativo delle restrizioni sociali e del lockdown sull'economia, e quindi sulle sue possibilità di essere riconfermato alla Casa Bianca nel voto di novembre. Il tycoon ha presentato una sorta di road-map in tre fasi, in cui i governatori hanno l'ultima parola su quando e come riportare i loro Stati alla normalità. Non ha cioè ceduto alla tentazione del «liberi tutti», come alcuni temevamo per le possibili catastrofiche conseguenze, ma si è affidato agli esperti, in particolare la task force dedicata alla pandemia. E ha di fatto ammesso quanto gli rinfacciavano i governatori, entrati in aperto scontro con lui quando aveva declamato di avere «autorità totale» sulla riapertura: la competenza sulle misure è degli Stati, non sua. «Stiamo ricominciando la nostra vita, stiamo ricominciando a far rivivere la nostra economia», ha detto Trump, «è un processo graduale». Ci sarà cioè una riapertura graduale di aziende e scuole in tre fasi, ognuna di almeno 14 giorni, per evitare che i contagi non accelerino di nuovo. Nella prima fase resterà un rigoroso allontanamento sociale e le riunioni di oltre 10 persone saranno vietate, i viaggi non essenziali scoraggiati. Nella seconda, si passa all'invito a massimizzare le distanze sociali e limitare le riunioni a non più di 50 persone, a meno di misure precauzionali, e i viaggi potrebbero riprendere. La terza fase prevede un ritorno alla normalità per la maggior parte della cittadinanza, con attenzione a identificare e isolare eventuali nuove infezioni. Chiamando il Sars-Cov-2 «un virus crudele da una terra lontana», Trump ha affermato che «controllo ai confini, limitazioni ai viaggi e altre restrizioni all'ingresso sono più importanti che mai». E chiamando medici e infermieri «guerrieri», ha aggiunto: «Possiamo avviare il prossimo fronte della nostra guerra, che chiamiamo 'Opening Up America Again'» (apriamo l'America di nuovo). Slogan che fa eco al suo "Make America Great Again" (rendiamo l'America grande di nuovo). E su Twitter ha lanciato un raffica di post contro il lockdown. «Liberate il Minnesota!», «Liberate il Michigan!», «Liberate la Virginia», ha scritto, incoraggiando di fatto le proteste contro le misure restrittive messe in atto dai tre Stati guidati dai governatori democratici, in alcuni casi con cortei di cittadini armati. Nel frattempo, nello Stato di New York - che resta il più colpito degli Usa - scatta l'obbligo di indossare una mascherina o coprirsi il volto in pubblico, quando non è possibile il distanziamento sociale. Ad annunciarlo il governatore democratico, Andrew M. Cuomo, mentre nello Stato il numero di casi gravi e morti si sta stabilizzando, ma il virus continua a diffondersi. Nell'ultima settimana, oltre 41mila persone sono risultate positive, una media di oltre 8mila al giorno: all'incirca, come nelle due settimane precedenti.