estate col virus
Al mare nella cupola e docce salate. Il progetto per la spiaggia anti-contagio
In tempo di emergenza Covid-19 sono tante le incertezze che affliggono i romani chiusi ancora in quarantena preventiva nelle loro abitazioni. Ma una in particolar modo si fa spazio: le vacanze estive. Certo fra tutte le problematiche che ci si ritroverà ad affrontare da metà maggio in poi, quella delle vacanze è sicuramente fra le più "frivole" rispetto ai timori legati all’economia e alla salute. Ma i litorali romani ed italiani sono anche fonte di reddito per molte imprese, la maggior parte a conduzione familiare che, ad oggi, non sanno ancora come organizzarsi per non perdere la stagione estiva. Non a caso già dai primi di marzo Assobalneari ha chiesto al governo un intervento urgente per il settore che riguarda nello specifico ben trecentomila addetti del settore, per un giro d’affari che si aggira sui 140 milioni di euro. E le problematiche per rispettare e far rispettare le misure di sicurezza anti-contagio non sono certo cosa di poco conto. E’ già difficile in città figurarsi nelle spiagge dove le persone vanno per svagarsi e sentirsi liberi. Gli addetti degli stabilimenti dovranno far rispettare il metro o più di distanza, evitare gli assembramenti tra i bagnanti e, attrezzarsi adeguatamente, per avere delle zone contingentate. Sì, ma come? Leggi anche: Questa estate andremo in spiaggia nei box di plexiglass? Da un’azienda modenese è arrivata l’idea di mettere dei box in plexiglass e alluminio intorno agli ombrelloni delle dimensioni di 4,5 metri per lato con un altezza di due metri e una porta per entrare. All’interno lo spazio sarebbe sufficiente per qualche sdraio e un ombrellone. E se alcune richieste sono arrivate già dalla riviera romagnola, dalla Liguria, dalla Sicilia e dalla Sardegna le critiche da parte dei vacanzieri stesse non sono mancate. Appena uscita la notizia infatti in molti sui social hanno detto la loro. Chi parlava di "fornetti crematori" per via della alte temperature che avrebbero surriscaldato nelle ore più calde i box "cuocendo a fuoco lento" i bagnanti . Anche l’idea del plexiglass unto e appannato non ha allettato molto i possibili bagnanti che solo all’idea opteranno per vacanze ad alta quota. Forse c’è qualche speranza con i tunnel igienizzanti dicono alcuni. Tunnel dove i bagnanti vengono ‘disinfettati’ e poi grazie ad uno steward da spiaggia portati nella loro zona protetta. Ma un’altra idea rimbalza in queste ore sui social è viene da parte di un team di architetti romani: Lucia Catenacci, Valerio Campi e Massimiliano Brugia. Lo studio Obicua Architettura insieme all’architetto greco Sofia Tsagadopoulou ha infatti proposto un progetto decisamente più in linea e naturale possibile con l’habitat marino. "Abbiamo ideato questo progetto in risposta ai problemi che andranno ad affrontare gli addetti ai lavori sulle loro spiagge per rispettare le distanze di sicurezza ma cercando di mantenere quel senso di libertà che i bagnanti ricercano in una giornata da passare in spiaggia - spiega Valerio Campi co-founder di Obicua – Abbiamo pensato per la zona protetta ad una forma semplice a cupola. Una forma che si assembla facilmente con moduli triangolari ed è per sua stessa forma autoportante. I materiali utilizzati sono bamboo e alluminio. Tutti tessuti leggeri, resistenti e facilmente trasportabili il che permette la variazione della forma da sistemare sull’arenile come meglio si crede. Inoltre favorisce i percorsi evitando i pericolosi assembramenti". La disposizione obliqua come ha spiegato sempre Campi rispetta i 2 metri di distanza tra una cupola e l’altra e va a creare della aree protette da 5x5 metri semiprivate. La disposizione obliqua inoltre permette e favorisce la vista al mare. Per evitare poi il problema dell’affilamento a riva il team di architetti ha pensato a delle vasche di acqua salata filtrata interne agli igloo con delle docce che diffondono acqua marina. Anche questo nuovo progetto che sta rimbalzando sui social dovrà trovare riscontro tra gli addetti ai lavori e i prossimi vacanzieri. Entrambi trepidanti per l’estate che verrà . Ma nonostante la stagione estiva sia alle porte gli addetti ai lavori ancora non sanno quali attività potranno tenere aperte come ad esempio l’area giochi per i bambini e i tanti servizi (bar, ristoranti) solitamente aperti e affiancati ai lidi ne quali sistemi di sicurezza anti-contagio dovranno adottare. Non resta che aspettare nella speranza che quest’anno mare, sole e spiagge non restino solo un miraggio.