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Test a tutti per la fase 2

Il governo avvia le procedure pubbliche per la ricerca di chi ha contratto il Covid-19

Carlo Scagnoli
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La chiave per la ripartenza sono i test sierologici. Il governo, infatti, attiva la fase 2 affidando al commissario Domenico Arcuri l'incarico di avviare la procedura pubblica per la ricerca, finalizzata all'acquisizione, di uno stock di test, utili per capire chi realmente ha contratto il covid-19. È un passaggio importante, quello studiato a Palazzo Chigi, in accordo con il ministero della Salute, dunque con gli esperti, perché è il preludio a una riapertura dell'attività produttiva, anche se scaglionata e graduale. Il lockdown sta mettendo in ginocchio il cuore pulsante dell'economia italiana, che poggia le basi su una fitta rete di piccole e medie imprese e artigiani, fermi ai box da troppo tempo. Serve una svolta, e anche in fretta. In questo contesto, assume un'importanza capillare la nuova task force guidata da Vittorio Colao, sulla quale si è aperto un altro scontro nella maggioranza tra Pd e M5S, sulle funzioni della commissione. I dem avrebbero voluto più poteri, mentre per i Cinquestelle è pienamente in grado di funzionare così com'è.  Per approfondire leggi anche: Fase 2 con mascherine per tutti Intanto il manager ha già iniziato il giro di orientamento per capire quali settori non possono più aspettare per riaprire, e all'interno di questa gamma, quali segmenti sono già pronti per riaccendere i motori garantendo uno standard accettabile di sicurezza per i lavoratori. La tutela della salute delle persone resta, infatti, al primo posto per chi ha responsabilità di governo. Sia da un punto di vista etico, sia da quello puramente pratico: come ripetono spesso... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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