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Maxi frode del coronavirus, sequestrate 45mila mascherine

Carlo Antini
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In pochi giorni ha importato illecitamente e immesso in commercio centinaia di migliaia di mascherine. La Guardia di Finanza di Torino ha scoperto il traffico organizzato da un imprenditore trentaseienne di origini cinesi, titolare di un'azienda con numerosi punti vendita a Torino, che, approfittando dell'emergenza sanitaria ha importato dalla Cina diversi container di mascherine fornendo alla dogana false dichiarazioni per garantirsi uno "svincolo" rapido delle merci e, soprattutto, di superare eventuali operazioni di requisizione.  Per approfondire leggi anche: Mascherine, truffa alla Consip da 15 milioni I finanzieri, in collaborazione con agenti della Polizia municipale e personale dell'Agenzia delle Dogane, hanno perquisito l'azienda coinvolta dove hanno sequestrato oltre 20.000 mascherine filtranti per le quali, in sede di importazione, era stata falsamente indicata quale destinazione, alcuni comuni della provincia di Cuneo i quali, successivamente, le avrebbero destinate alla popolazione tramite la Protezione Civile. Ad aggravare la posizione dell'imprenditore anche le diciture indicate sulla documentazione che accompagna la merce, che sempre al fine di sviare i controlli, riportavano la voce "capi d'abbigliamento" invece di articoli protettivi. Una modesta quantità è effettivamente finita a enti locali del cuneese ma altre 400.000 mascherine sono state rivendute ad aziende e privati in totale violazione delle direttive in questo momento in vigore. Le mascherine importate illegalmente dall'imprenditore cinese sono state rinvenute anche in un'impresa di Settimo Torinese dove i finanzieri hanno sequestrato oltre 25.000 dispositivi dove sulle scatole era indicato come destinazione "Ospedale di Varese". Il titolare dell'azienda è stato denunciato per ricettazione. In pochi giorni i soggetti coinvolti, che dovranno rispondere di contrabbando aggravato, falso in atto pubblico, ricettazione, frode in commercio, secondo l'accusa avrebbero intascato circa 1 milione di euro. Le indagini, coordinate dalle procure  di Torino e Ivrea, sono ancora in corso e hanno portato al sequestro, per ora, di 45 mila mascherine.

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