il picco di decessi

Coronavirus, in Emilia camere mortuarie e crematori in tilt. E a Modena arriva pure il camion frigo

Silvia Sfregola

Orrore e choc. L'epidemia di coronovirus ha mandato in tilt l'impianto per la cremazione delle salme del cimitero in Emilia: camere mortuarie e crematori sono in sovraccarico per il picco dei decessi causati dai contagi di coronavirus. A Reggio Emilia "sono almeno 80 i feretri accatastati nelle camere ardenti, in attesa di cremazione" scrive la Gazzetta di Reggio. L'impianto si trova a Coviolo, frazione del capoluogo reggiano, ed è l'unico a svolgere il servizio per tutta la provincia. Nei primi 21 giorni di marzo le morti sono più che raddoppiate in tutto il nord Italia, mandando in crisi il sistema. Ma adesso di fronte alla notizia del camion frigo dell'Atm Group parcheggiato davanti Policlinico di Modena la cittadinanza è sotto choc: "Da Boretto, sempre nel reggiano, è partito ieri un camion frigo dell'Atm Group destinato al Policlinico di Modena: al suo interno potranno essere stoccate circa 150 bare, salme in attesa della cremazione" si legge sul sito locale ultimissimemodena.it. "Così i deceduti sembrano carne macellata - denunciano i cittadini - A Modena e a Reggio Emilia i morti sono diminuiti, non c'era bisogno di vedere fermo in un piazzale dell'ospedale un camion frigo. Sono sempre esseri umani". "Il container refrigerato è stato offerto al Policlinico la settimana scorsa dalla Protezione Civile ed è arrivato ieri, collocato sul retro delle Camere Ardenti. Non è ancora in funzione e verrà attivato nei prossimi giorni. Si tratta di un’istallazione preventiva, predisposta nel caso sia necessario accogliere e conservare a temperatura adeguata i feretri (cadaveri chiusi in cassa) in attesa di cremazione, laddove le tempistiche per l'avvio al crematorio dovessero allungarsi. Si tratta insomma di un'ulteriore garanzia di adeguata conservazione dei feretri, a supporto degli analoghi container refrigerati già predisposti nelle settimane scorse dal Comune di Modena presso il Cimitero di San Cataldo". "Prima della pandemia - spiega all'Ansa Alberto Bevilacqua, dirigente comunale con delega alle funzioni cimiteriali - il fabbisogno medio era di cinque cremazioni al giorno. Fino a ieri eravamo riusciti a salire fino a sei al giorno vista l'emergenza. Da oggi passiamo a sette e dalla prossima settimana aumenteremo a otto. Stiamo pianificando l'agenda per accorciare i tempi di attesa, ma anche compiendo ulteriori verifiche di tenuta delle macchine, per cercare di arrivare fino a dieci cremazioni al giorno".