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Addio allo champagne evviva la birra. Così cambiano le abitudini degli italiani con il coronavirus

Paolo Zappitelli
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Meno champagne ma molta più birra, tanta carne di pollo e di coniglio a discapito di quella di vitella e di cavallo e grandi scorte di mandarini.  E' la fotografia di come sono cambiati i consumi alimentari degli italiani durante l'emergenza coronavirus e vengono dalla ricerca, pubblicata dal sito politico.eu che ha comparato il nostro Paese con Francia e Inghilterra. Un cambiamento che ha colpito anche i ministri dell'agricoltura della Ue che hanno discusso se sia il caso di adattare le politiche alimentari a quelli che hanno definito "i grandi cambiamenti dei modelli di consumo". Mutamenti che, ovviamente, sono seguiti da vicino anche dalle grandi catene di distribuzione e dalle multinazionali. A livello europeo si è notato che è scesa la domanda di prodotti di valore più alto, come vino, pesce e fiori (quest'ultimo settore è totalmente crollato) ma è cresciuto invece quello di riso, pasta, uova, conserve, frutta e verdura. Gli italiani non hanno certo rinunciato al vino, anzi, però hanno preferito quello prodotto nel nostro Paese a quello estero. Ma soprattutto c'è stato un vero e proprio boom di acquisti di birra: +14%. Con i bambini a casa da scuola sono poi crollate le vendite di spuntini e pranzi preconfezionati.  Cresciuto invece il consumo di carne di pollo (+33%)vitello più costosa (-64%) e carne di cavallo (-62%). Però ci siano nutriti di carne di coniglio quattro volte di più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Pasta e riso sono aumentate di oltre il 70 percento in Francia rispetto all'anno precedente, mentre gli italiani hanno fatto scorta di legumi secchi (+61 percento), e gli inglesi hanno accumulato carne in scatola (+73 percento) e zuppe (+60 percento). I maggiori e più sorprendenti aumenti delle scelte alimentari per italiani e francesi durante questo periodo sono stati rispettivamente mandarini confezionati e salsiccia di pollame, con una spesa addirittura raddoppiata. Ma i maggiori aumenti delle vendite complessivi durante la prima settimana di marzo sono stati registrati per quei prodotti che gli europei stanno usando per proteggersi dal coronavirus: gli italiani hanno acquistato il 247 percento in più di alcol denaturato e quasi triplicato i loro acquisti di salviette igieniche, raddoppiando anche il loro consumo di guanti. I francesi hanno speso il doppio degli accessori per la parafarmacia (come termometri), saponi da bagno e guanti per la pulizia, mentre gli inglesi hanno anche raddoppiato la spesa per la pulizia della casa e i prodotti per l'igiene personale.

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