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L'accusa tremenda, Conte si è già dimenticato del poliziotto?

L'agente della scorta del premier, Giorgio Guastamacchia, ucciso dal coronavirus

Davide Di Santo
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Nonostante i gesti pubblici e in privato il premier Giuseppe Conte si è già dimenticano della famiglia del poliziotto della sua scorta ucciso dal coronavirus? A lanciare il sospetto è il sito diretto da Francesco Storace, 7Colli, che rilancia una nota del sindacato di polizia Mosap.  Per approfondire leggi anche: L'amore e il sacrificio, il messaggio struggente della figlia di Giorgio Guastamacchia "Lei sa cosa deve fare", scriveva sabato la figlia di Giorgio Guastamacchia rivolgendosi proprio al premier, dopo averlo ringraziato per le parole spese e la telefonata di vicinanza alla famiglia. Quali ombre getta il comunicato sindacale dei poliziotti? "Apprezziamo e ringraziamo il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per la vicinanza dimostrata alla famiglia del compianto Giorgio Guastamacchia ma auspichiamo un aiuto concreto alla famiglia e una velocizzazione delle procedure per un immediato sostegno economico - sono le parole del segretario generale Mosap, Fabio Conestà - Ci aspettiamo che l'amministrazione consideri vittime del dovere coloro che hanno patito le conseguenze anche mortali dell'infezione da coronavirus perché il momento che stiamo vivendo è grave e le forze dell'ordine stanno dando un prezioso contributo per il bene dell'intera società rischiando la propria vita e molto spesso mettendo a repentaglio anche la salute delle proprie famiglie". Per il sito si tratta di un messaggio preciso: "Chi è che ha bisogno della sollecitazione del sindacato per muoversi a stare concretamente al fianco dei congiunti straziati dal dolore? Il presidente Conte alzi di nuovo il telefono, lei sa che cosa deve fare…".

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