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Coronavirus, la nuova speranza si chiama Remdesivir. E il Giappone torna a produrre Avigan

Davide Di Santo
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La nuova speranza per i malati di coronavirus si chiama Remdesivir, un antivirale usato in precedenza per curare l'Ebola e le infezioni da virus Marbur. L'Aifa ha dato il via libera alla sperimentazione il 12 marzo scorso per i pazienti più gravi di Covid-19 e dalla Campania arriva oggi la notizia che un paziente di 39 anni dell'ospedale "Sant'Anna e San Sebastiano" di Caserta è guarito dopo il trattamento con Remdesivir. Si tratta del primo trattamento concluso nel Sud con il farmaco messo a disposizione gratuitamente dalla casa farmaceutica produttrice Gilead e non ancora in commercio, spiega Repubblica che ha pubblicato la notizia. Leggi anche:  coronavirus, dietrofront sull'Avigan. Ma su Cristiano Aresu spunta un'altra verità "Remdesivir non è ancora approvato dalle autorità regolatorie per uso terapeutico e viene fornito per uso compassionevole - al di fuori degli studi clinici - per il trattamento in emergenza di singoli pazienti affetti da COVID-19 in gravi condizioni e senza valide alternative terapeutiche", spiegava l'Aifa approvando la sperimentazione.  Intanto sul caso Avigan, controverso antivirale di cui si è molto parlato recentemente, è uscito in Giappone uno studio a firma di Kimiyasu Shiraki, co-inventore insieme alla casa farmaceutica Fujifilm del farmaco Avigan per spiegare nel dettaglio le fuinzionalità del prodotto. Secondo l'agenzia Dire, la casa farmaceutica che detiene i diritti sul farmaco sta per riavviare la produzione  anche se è vincolata a poterlo vendere unicamente al governo giapponese.

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