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Coronavirus, dramma mascherine. Parla il commissario Arcuri: siamo in guerra senza munizioni

Il commissario per l'emergenza coronavirus Domenico Arcuri implora gli italiani in conferenza stampa: dobbiamo impedire che il contagio si diffonda al Sud

Silvia Sfregola
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Serve una rivoluzione nel sistema sanitario e implora gli italiani di rispettare le regole. Il commissario straordinario per il coronavirus Domenico Arcuri nella prima conferenza stampa fa il punto sull'emergenza covid-19 che ha messo in ginocchio l'Italia intera. "Tutti i cittadini stanno facendo enormi sacrifici, li ringrazio, ma non basta, bisogna essere chiari: è davvero importante attenersi alle prescrizioni che il governo ha dato, sapendo che sono difficili, inusuali, quasi non contemporanee. La stragrande maggioranza le rispetta, imploriamo di rispettarle a tutti gli italiani. Dobbiamo fare in modo che emergenza non si diffonda in regioni dove finora è stata contenuta la sua portata, con l'aiuto degli italiani di quelle regioni, ma non solo".  "Siamo stati attaccati da un nemico forte, invisibile, sconosciuto" ha sottolineato Arcuri che senza mezzi termini ha affrontato il dramma mascherine. "Le mascherine non sono come la pasta, siamo all'interno di una guerra commerciale, molto dura, con tanti speculatori. Ma ci sono anche Paesi che sono amici dell'Italia e che ci aiutano a dotarci di alcune munizioni. Saranno inviati nelle prossime 72 ore, quasi certamente domani il primo contingente, 300 medici negli ospedali più in difficoltà. Con una nuova ordinanza trasferiremo su base volontaria 500 infermieri nelle zone con più alto numero di malati Covid 19". Poi annuncia: "In pochissimi giorni nel Paese spesso piegato dai lacci della burocrazia, abbiamo ottenuto l'autorizzazione a lanciare l'incentivo Cura Italia, per finanziare per 50 milioni le imprese che vogliono riconvertire gli impianti per produrre altre mascherine. Abbiamo fatto tutti uno sforzo straordinario".

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