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Caso Avigan, Burioni e Locatelli smontano il farmaco giapponese. Ma oggi l'Aifa decide

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Sperimentazione al vaglio dell'agenzia del farmaco. Ecco cosa dicono il presidente del Consiglio superiore di sanità e il virologo Roberto Burioni

Davide Di Santo
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Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, invita alla cautela sul farmaco giapponese anti-Coronavirus. "Tutti noi siamo attenti a segnali relativi a farmaci che possono essere efficaci, ma non vi è nessun dato che dimostri inconfutabilmente l'efficacia dell'Avigan", afferma Locatelli a "Circo Massimo" su Radio Capital. Per approfondire leggi anche: Coronavirus, c'è una speranza? Pressing sull'Avigan  Sul medicinale che secondo alcune fonti si sarebbe distinto in Giappone per la cura del Covid-19 è al lavoro anche il Comitato tecnico scientifico dell'Aifa. L'agenzia italiana del farmaco esaminerà oggi l'Avigan per decidere chi potrà fare la sperimentazione del farmaco dopo il via libera dell'Oms. Lo ha precisato l'assessore regionale lombardo Davide Caparini intervenuto alla diretta Facebook dalla pagina di Lombardia Notizie online e rispondendo alle tante domande giunte sul ritrovato dopo che per tutta la giornata di ieri era circolato sui social un video di un italiano in Giappone. "Se approvato dal Comitato tecnico scientifico di Aifa - ha detto Caparini - l'Avigan sarà disponibile poi per la sperimentazione nei nostri ospedali. Entro 3-4 settimane sapremo se il Tocilizumab, un anticorpo monoclonale che potrebbe essere efficace nel contrastare l'infiammazione alla base delle gravi polmoniti tipiche del Covid-19 è efficace. Vogliamo dare risposte rapide e affidabili puntando su terapie d'impatto, capaci di cambiare il decorso della malattia e aumentare l'indice di guarigione". Dopo un tweet in cui bollava come "scemenza" il "preparato giapponese", il virologo Roberto Burioni è tornato a parlare dell'Avigan a Che tempo che fa di Fabio Fazio su Rai 2. Nella puntata di domenica 22 marzo il medico ha detto che "le persone credono a ciò che desiderano. Tutti desideriamo che arrivi un farmaco che scacci questa malattia e tutti vorrebbero avere questa buona notizia. La buona notizia però non arriverà dai social media, arriverà dalle autorità", ha dichiarato gelando gli entusiasmi di chi vede nel farmaco giapponese la panacea per liberarci dal Covid-19. 

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