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Coronavirus, il presidente Fontana: Lombardia allo stremo, non potremo aiutare chi si ammala

In Lombardia altre 319 vittime per il coronavirus. il presidente Fontana: "A casa o cambiamo toni"

Silvia Sfregola
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È sempre la Lombardia la prima linea nella guerra contro il Covid-19, il virus che ha causato anche oggi, in un solo giorno, 319 vittime (sulle 475 totali in Italia). "Il numero dei decessi continua a crescere, siamo arrivati a 1.959", ha spiegato l'assessore al Welfare della Regione, Giulio Gallera, nell'appuntamento ormai quotidiano per fare il punto della situazione. "I numeri crescono - ha aggiunto - ma oggi quasi tutti in maniera inferiore rispetto a ieri. Ne prendiamo atto in maniera positiva ma dobbiamo valutare poi il trend alla fine della settimana. Oggi i positivi sono 17.713, 1.493 in più di ieri. Ma ieri questo dato era 1.971. Di questi, 7.285 sono ospedalizzati, 332 in più rispetto a ieri. Sono 924 i pazienti in terapia intensiva, 45 in più di ieri, quando però questo dato era salito di 56 unità". In regione le province più colpite dall'emergenza sono sempre Bergamo (4.305 contagiati, 312 in più di ieri) e Brescia, con 3.785, addirittura 484 in più di ieri. "Ma anche a Milano registriamo in un giorno oltre 300 nuovi casi, 318 per la precisione. Ancora oggi ho visto troppe foto e video di persone che sono in giro. La montagnetta era piena di cittadini che andavano in bicicletta, che correvano. Questo non va bene, dovete stare a casa". È questo l'appello che si alza ormai pressante e a una sola voce in Lombardia, ancora più che nel resto d'Italia. "Io lo sto dicendo ancora in modo educato - ha detto già in mattinata il governatore, Attilio Fontana - ma fra un po' cambieranno anche i toni. Non dovete uscire, dovete stare a casa. I numeri del contagio non si abbassano e tra un po' non saremo più in grado di curare chi si ammala. Per adesso ve lo chiediamo, ma se si dovesse andare avanti in questo modo chiederemo al governo provvedimenti ancora più rigorosi". Stessi toni usati in serata dall'assessore al Bilancio, Davide Caparini: "Dobbiamo stare a casa. Bisogna fare solo lo stretto necessario, e fare jogging non credo che lo sia. Ci sarà un momento in cui da chiedere, pretenderemo. Se dovremo contenere la pandemia dovremo essere molto più rigidi e i cittadini molto più attenti ai comportamenti". E Gallera ha ribadito: "Resistiamo, stiamo in casa, non usciamo e vinciamo noi". Fontana ha anche lanciato "un appello accorato: a tutti i medici e a tutti gli infermieri che magari sono andati in pensione negli ultimi due anni, o che svolgono il loro lavoro in strutture private, a tutti i medici e gli infermieri che pur essendo specialisti non lavorano nel settore pubblico. L'appello è a mettersi a disposizione in questi giorni difficili, per poter dare risposte più importanti e anche per realizzare i progetti di cui si è parlato in questi giorni. Per fortuna qualcosa comincia a muoversi sul fronte dei ventilatori e dei respiratori, che cominciano ad arrivare". Gallera ha poi spiegato che da domani inizieranno a lavorare 180 infermieri che si sono laureati in anticipo. "Stanno arrivando anche gli specializzandi al quarto e quinto anno. Abbiamo assunto circa 40 medici, c'è qualche pensionato che si sta presentando. Li invito, come il presidente Fontana ha fatto, a darci una mano".

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