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Coronavirus, l'esodo da Milano continua. Spostamenti vietati ma nessuno controlla

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Davide Di Santo
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Dopo l'assalto alla stazione di Porta Garibaldi per prendere gli Intercity notte verso Roma e il Sud continua l'esodo da Milano e dalla Lombardia per evitare le misure del decreto anti-covid19, anticipato ieri e firmato nella notte.  Leggi anche: Lombardia zona rossa. E scatta l'assalto ai treni Con l'approvazione del DPCM scatta l'obbligo teorico di motivare i propri spostamenti dalla Lombardia e dalle altre 14 province del nord oggetto delle restrizioni più severe contro la diffusione del coronavirus. Sono consentiti infatti solo i trasferimenti inderogabili per motivi gravi. In realtà allo stato attuale nessuno ferma o chiede informazioni a chi decide di salire su un treno o mettersi in auto verso altre regioni. Una decisione "così non ce la aspettavamo. Ieri abbiamo preparato la valigia e stamattina siamo venuti qua presto per cercare di prendere il primo treno. Avevamo già intenzione di tornare a casa vista la situazione in Lombardia ma abbiamo anticipato", spiega una coppia di studenti di ritorno a Firenze al sito dell'Ansa, che riporta le dichiarazioni anche di passeggeri diretti a Roma e Napoli.  Grande afflusso anche al terminal di Lampugnano, a Milano, con tanti stranieri e italiani in attesa di mettersi a bordo degli autobus a lunga percorrenza. Passeggeri in partenza anche all'aeroporto di Linate. 

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