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Selvaggia Lucarelli e l'aperitivo di Nicola Zingaretti. Il post boomerang scatena i social

Giada Oricchio
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“Ecco, dicevamo” è il titolo di un post della giornalista Selvaggia Lucarelli su Facebook dedicato a Nicola Zingaretti positivo al Coronavirus. E scatta il botta e risposta con gli utenti social: “Anche te minimizzavi” e la Lucarelli: “Chiariamo le cose”. Leggi anche: Zingaretti: sono positivo al coronavirus Nicola Zingaretti, segretario del PD e Governatore del Lazio, è positivo al tampone del Coronavirus. Selvaggia Lucarelli pubblica sulla sua pagina Facebook una foto del 27 febbraio scorso in cui Zingaretti fa un brindisi a Milano e scrive: “Parola d'ordine: normalità! Un aperitivo a Milano, ho raccolto l'appello lanciato dal sindaco Sala e dal Pd Milano. Non perdiamo le nostre abitudini, non possiamo fermare Milano e l'Italia. La nostra economia è più forte della paura: usciamo a bere un aperitivo, un caffè o per mangiare una pizza. Coraggio, reagiamo e uniti ce la faremo!”. Tuttavia, tempo una settimana e sulla bacheca del Governatore sono comparsi post di ben altro tenore con numerosi inviti a rispettare il decalogo delle regole emesse dal Ministero della Sanità sull'emergenza Coronavirus, tra cui la precauzione di buon senso a “rimanere a casa il più possibile”. La Lucarelli ha ripostato quella foto con un commento stringato: “Ecco, dicevamo”, salvo specificare poco dopo: “Chiariamo una cosa: nessuno sta dicendo che Zingaretti sia un cretino. Si sta dicendo che il tempo della sottovalutazione (che sia stata la sua o che sia la nostra) è finito da un pezzo. E che chi continua a far finta di nulla (una buona parte del paese) è irresponsabile”. Risultato? Si è procurata un pomeriggio di mal di testa. Ha calamitato frotte di internauti desiderosi di ricordarle che anche lei aveva fatto spallucce via social, anche lei si era macchiata del peccato originale di sottovalutare il Coronavirus. “Peccato che il post di Zingaretti risalga al 27 febbraio. Il giorno prima tu hai scritto questo” le fa notare un utente pubblicando uno stralcio di un suo articolo satirico, “Tu, ci consigliavi di andare a cena nei ristoranti cinesi. A questo punto penso che tu abbia sbagliato a sottovalutare la situazione fin dall'inizio!” scrive un altro abitante di Facebook. E ancora: “la pezza è peggio del buco”, “Selvaggia, renditi conto delle conseguenze che ogni tuo post provoca nell'opinione pubblica. Meglio tacere, a volte”. Per approfondire leggi anche: Nicola Zingaretti a Porta a Porta. E Bruno Vespa ritirò la mano Molti le hanno imputato che era un post di cattivo gusto perché, come dice lei stessa, la situazione in 10 giorni è cambiata radicalmente, altri hanno apprezzato la spiegazione successiva. La Lucarelli ha lasciato correre il più possibile, ma non ha digerito i punzecchiamenti sulla “Notte delle bacchette”, una serata di solidarietà gastronomica organizzata il 20 febbraio scorso a cui ha partecipato insieme al fidanzato. Gli utenti scrivono: “Ricordi qnd dicevi che erano esagerati quelli che non frequentavano più i locali (cinesi e non), quando il tuo uomo organizzava la notte delle bacchette invitando gli altri a fare come voi? Ecco...” e la giornalista e scrittrice ha messo un punto fermo citando Burioni: “Per l'ennesima volta su questa storia della notte delle bacchette che è diventato il nuovo “e allora i maró?” dei cretini: fino al 21 febbraio in Italia non c'era stato alcun episodio di contagio (a parte i due turisti cinesi a Roma che comunque arrivavano da Wuhan). Nessuno aveva rinunciato alle sue abitudini di vita sociale e si andava ovunque TRANNE che nei ristoranti cinesi e asiatici in generale. Una cosa senza alcuna logica, che colpiva una comunità ingiustamente, tant'è che come si è poi visto i focolai sono in zone che nulla hanno a che vedere con le comunità cinesi in Italia e i contagiati sono più o meno tutti italiani. Fine. Ovvio che poi gli scenari sono cambiati e di volta in volta ci si è adeguati (chi vuole capire) a quelle che sono le regole del buonsenso. Burioni un mese fa diceva che il rischio in Italia era ZERO. È un cretino!? Semplicemente sembrava che questa pandemia non ci avrebbe riguardati. E invece”. Il peso delle parole ai tempi del Coronavirus.

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