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A scuola solo col certificato

Valentina Conti
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Torna il certificato per il rientro a scuola di bambini e ragazzi per accertare l'avvenuta guarigione dopo cinque giorni di malattia. A stabilirlo è il decreto del presidente del Consiglio dei ministri – attesissimo - partorito ieri sera, che indica ulteriori misure di contenimento del Coronavirus. Fino al prossimo 15 marzo la riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia di durata superiore a cinque giorni avverrà, dunque, solo dietro presentazione di certificato medico, «anche in deroga a misure vigenti», come si legge nel testo del Dcpm. E i medici di famiglia insorgono.  Per approfondire leggi anche: Coronavirus, primo caso in Abruzzo «Una misura che sono convinto aumenti inutilmente i contatti che dovrebbero essere, invece, limitati», tuona il segretario generale Fimmg, Silvestro Scotti. Per effetto del provvedimento, sono sospesi fino al 15 marzo i viaggi d'istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche programmate dalle istituzioni scolastiche. È possibile esercitare il diritto di recesso come previsto dal codice del turismo. Chi rientra in Italia, dopo aver soggiornato negli ultimi 14 giorni in aree della Cina interessate dall'epidemia, ha l'obbligo di comunicarlo al Dipartimento di Prevenzione dell'Azienda Sanitaria territorialmente competente e attenersi alle indicazioni della Asl. Non solo. I dirigenti scolastici dei plessi in cui l'attività didattica è stata sospesa per l'emergenza sanitaria possono attivare, di concerto con gli organi collegiali competenti e per la durata della sospensione, modalità di didattica a distanza, ponendo particolare attenzione alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità. La task force del Miur è già sul campo per supportare le scuole in tal senso. Si partirà dalle numerose buone pratiche già messe in atto dalle scuole. E si lavorerà anche con realtà pubbliche e private che collaborano da tempo con il Dicastero, e che metteranno a disposizione contenuti e supporti digitali. “Siamo impegnati per fare ciò che occorre. Non servono allarmismi e, soprattutto, non bisogna assolutamente credere alle notizie che girano senza fonte o che non sono verificate”, ha rimarcato il Ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina, che ieri ha pure incontrato i sindacati per fare il punto sulla gestione dell'emergenza. Ha poi rassicurato Azzolina: “Non c'è nessun rischio che i nostri studenti perdano l'anno”. “Le scuole, nella loro autonomia scolastica, potrebbero anche prevedere di allungare l'anno, ma non sarà necessario perché abbiamo attivato una task force per garantire la didattica a distanza”, ha aggiunto il ministro. Precisando altresì: “Gli insegnanti che non sono a casa per malattia ma per causa di forza maggiore non avranno una trattenuta dallo stipendio”. E ieri è arrivata un'altra bella notizia sul fronte scolastico: il via libera al decreto che autorizza il Miur a bandire il concorso per 25mila docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado, cui si aggancia il concorso straordinario per ulteriori 24mila posti comuni e di sostegno. A renderlo noto, il Ministro per la Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone. “Ancora un passaggio importante”, ha affermato Dadone. “Prende via via corpo la grande stagione di reclutamento che abbiamo lanciato dopo anni di austerity. Solo la scuola può proiettare davvero il Paese nel futuro. E noi l'abbiamo messa al centro degli impegni del governo”.

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