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Inchiesta boom su Alitalia: 21 indagati "vip". Ci sono anche Montezemolo e Colaninno

Alitalia

Per i pm 600mila euro buttati anche in cene di gala ed eventi

Dario Martini
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Chiusa l'inchiesta sul dissesto di Alitalia Sai Spa, la guardia di finanza di Roma ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini. Ventidue gli indagati, 21 persone fisiche e la stessa società. Non mancano i nomi eccellenti tra vertici, ex componenti del cda, commissari e consulenti che si sono susseguiti negli anni nell'amministrazione di Alitalia. Tra gli indagati ci sono Luca Cordero di Montezemolo (all'epoca dei fatti presidente Cda e Ad) e Roberto Colaninno (componente del cda), l'ex commissario Enrico Laghi, che è anche neo commissario liquidatore Air Italy, Jean Pierre Mustier di Unicredit e James Reginald Hogan ed ex Ceo Etihad. Gli indagati nell'inchiesta della procura di Civitavecchia su Alitalia Sai Spa sono accusati, tra l'altro, "in relazione alle cariche ricoperte" di aver approvato il bilancio 2015 "falsamente certificato dal revisore Domenico Falcone, con l'approvazione della situazione patrimoniale al 31 ottobre 2016 e al 28 febbraio 2017". Così facendo avrebbero fornito "indicazione di dati di segno positivo difformi dal vero e consentendo il progressivo aumento dell'esposizione debitoria cagionavano o comunque concorrevano a cagionare il dissesto della società, anche aggravandolo, e, comunque, accettando il rischio di cagionarlo o di incrementarlo (...) evitando inoltre di chiedere tempestivamente la dichiarazione di insolvenza della società, che veniva poi pronunciata in data 11 maggio 2017". Tra le accuse mosse dalla procura di Civitavecchia c'è quella contro tre ex amministratori delegati, Silvano Cassano, Luca Cordero di Montezemolo e Marc Cramer Ball, e al Cfo, Duncan Naysmith, di aver "dissipato" quasi 600mila euro di Alitalia in cene di gala ed eventi. In particolare, al vaglio degli inquirenti ci sono oltre 133mila euro spesi per catering verso la società "Relais Le Jardin" in occasione delle riunioni dei consigli di amministrazione; quasi 6mila euro per spese per "cena di gala" in favore della società "Casina Valadier"; 458mila euro per quattro eventi aziendali: "spese inizialmente sostenute da Etihad e, successivamente e indebitamente riaddebitate da quest'ultima società a Alitalia Sai (...) così depauperando la società con esborsi per operazioni estranee a ragionevoli esigenze di impresa".

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