l'emergenza sanitaria
Coronavirus, il racconto choc da Wuhan: "Ospedali pieni, pazienti rifiutati"
Nei prossimi giorni il numero dei casi di Coronavirus registrati in territorio cinese subirà un'impressionante impennata. Ma a determinarla sarà il fatto che nella città di Wuhan sono arrivati i test per rilevare la malattia, e quindi più che di nuovi casi si tratterà di casi "accertati". E' quanto raccontano, nel loro "Diario da Wuhan" per il sito Medical Facts del virologo italiano Roberto Burioni, un infermiere italiano di area critica e un medico d'emergenza cinese: Francesco Barbero e Xiaowei Yan. "Qui a Wuhan - scrivono - le code davanti alle fever clinics sono tornate ad allungarsi, ma solo perché gli ospedali hanno finalmente fatto rifornimento dei test. Quando vedrete le curve dei nuovi casi crescere, tenete a mente le nostre parole di ieri". "I pronto soccorso - continuano Barbero e Yan - sono ormai lazzaretti senza speranza: ancora più pazienti critici sostano nei corridoi, in attesa che si liberi un posto letto in terapia intensiva. Sentiamo uno dei nostri colleghi al telefono, oggi cinque decessi solo nel suo turno. Alla fine non è tanto il numero dei morti a pesare sul sistema sanitario, ma quello dei vivi. A complicare ulteriormente le cose, sembra che i piccoli ospedali stiano iniziando a rifiutare nuove ammissioni, indirizzando i pazienti verso gli ospedali universitari. Lamentano di non ricevere rifornimenti da giorni e, soprattutto, di non avere neanche più un posto libero". "Cambiando fronte, oggi è arrivata una comunicazione dall’amministratore del nostro palazzo" svelano ancora. "Ora forniscono un rapporto con il numero di casi riscontrati scala per scala, e scopriamo che il virus aveva viaggiato nel nostro stesso ascensore. Da domani si prospetta il controllo della temperatura in entrata e uscita per tutti i condomini". La situazione, insomma, non sta ancora volgendo al meglio. Anzi...