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Omicidio stradale, Michele Bravi patteggia 1 anno e mezzo

Michele Bravi

Carlo Antini
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Un anno e sei mesi, con pena sospesa. É questa la condanna che ha chiesto di patteggiare Michele Bravi, accusato di omicidio stradale per un grave incidente avvenuto il 22 novembre di due anni fa. Il cantante 25enne - diventato famoso dopo aver trionfato ad X Factor nel 2013 e per aver partecipato a Sanremo 5 anni dopo con "Il diario degli errori" - è rimasto coinvolto nel sinistro, costato la vita alla 58enne Rosanna Colia.  Per approfondire leggi anche: Incidente d'auto per Michele Bravi La donna rientrava a casa dal lavoro a bordo della sua Kawasaki quando, in via Chinotto nella zona di San Siro, si è scontrata contro l'auto che l'artista aveva noleggiato tramite car sharing. Adesso una perizia chiesta dal pm Alessandra Cerreti e depositata nel corso dell'udienza preliminare, che si è aperta davanti al presidente dell'ufficio gip Augusto Barazzetta, ha dimostrato come Bravi - sospettato in un primo momento di aver fatto una manovra azzardata - in realtà abbia agito correttamente. Dopo aver messo la freccia, l'artista stava per svoltare a sinistra ed entrare in un passo carraio. La moto, che arrivava alle sue spalle a velocità sostenuta - secondo i rilievi viaggiava a 79 km orari - non è riuscita a frenare e si è schiantata contro la portiera della macchina. Trasportata d'urgenza all'ospedale San Carlo, la centaura è morta un'ora dopo l'arrivo in pronto soccorso per le gravi ferite riportate. Una volta fatta luce sulla dinamica dell'incidente, il pm Cerreti ha dato parere favorevole al patteggiamento, ma il giudice ha rimandato la decisione all'udienza dell'11 marzo. Rinvio che si è reso necessario dopo che l'Associazione italiana familiari vittime della strada, tramite il presidente, l'avvocato Alberto Pallotti, ha chiesto di costituirsi parte civile. Dopo un anno e mezzo dall'incidente, il cantante è ancora «distrutto» dal peso di quanto è accaduto, ha rivelato il suo difensore, l'avvocato Manuel Gabrielli. Nelle ore successive aveva espresso il suo dolore tramite social e aveva annullato concerti e appuntamenti pubblici. Due mesi dopo, inoltre, Bravi aveva scritto una lettera ai familiari della vittima, esprimendo tutto il dolore e il vuoto che avvertiva e manifestando la vicinanza ai fratelli della 58enne, che hanno partecipato all'udienza preliminare. Parole che hanno pesato a favore dell'artista nell'ambito del procedimento e nella decisione della pm Cerreti di dare parere positivo al patteggiamento. Anche a distanza di mesi, Bravi «sta vivendo la situazione molto male: purtroppo anche lui è una vittima - spiega il legale - È un reato terribile che può capitare a tutti, è distrutto». Qualche giorno fa il diretto interessato si è sfogato a "Verissimo": «Quando vivi un trauma cambia il tuo corpo e il modo di vedere le cose - ha detto - Dopo l'incidente ero semplicemente da un'altra parte, ho perso aderenza con il reale». Proprio per non dover di nuovo affrontare il trauma di quella sera, l'artista ha deciso di non affrontare il processo. «È stata una scelta di Michele - ha raccontato il legale - che vuole chiudere al più presto possibile questa triste vicenda» e tornare alla normalità. Una decisione che è stata compresa anche dai familiari della vittima. L'assicurazione del cantante li ha già risarciti, spiega l'avvocato, e loro «si sono ritenuti soddisfatti della cifra», tanto che hanno deciso di non «costituirsi parte civile». Anche da parte della Procura c'è stata disponibilità nei confronti di Bravi e il pm Cerreti ha accolto la richiesta di patteggiamento inferiore alla pena prevista per omicidio stradale, che normalmente va da 2 a 6 anni. Adesso manca solo la decisione del giudice, che arriverà al termine della prossima udienza.

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