terremoto in vaticano
Sì, i Papi sono dueRatzinger, il libro choc che può provocare lo scisma
A quindici giorni dal responso ufficiale di Papa Francesco sulle conclusioni del sinodo dell’Amazzonia che ha aperto ai preti sposati, arriva un libro bomba a difesa del celibato dei preti scritto da Joseph Ratzinger insieme al cardinale Robert Sarah, considerato uno dei più critici del papato di Francesco. “Non posso tacere” inizia Ratzinger che ritiene fermamente che la scelta di non sposarsi è per un prete "indispensabile". "Io credo che il celibato dei sacerdoti abbia un grande significato ed è indispensabile perché il nostro cammino verso Dio possa restare il fondamento della nostra vita". Il giornale francese "Le Figarò" anticipa alcuni passaggi dell’opera che verrà pubblicata dalla casa editrice Fayard il prossimo 15 gennaio. Ratzinger e Sarah spiegano di aver iniziato un carteggio, poi divenuto libro, mentre risuonava ancora il "frastuono" generato dai media dopo "uno strano sinodo" in cui era stata discussa l’ipotesi di ammettere alle funzioni sacerdotali degli uomini non sposati in aree remote e poco popolate. Benedetto XVI spiega che "dalla celebrazione quotidiana dell'eucaristia, che implica un servizio permanente a Dio, nacque spontaneamente l'impossibilita' di un legame matrimoniale. Si può dire che l'astinenza sessuale, che era funzionale, si è trasformata in una astinenza ontologica". Il Papa emerito rimarca che non è "possibile realizzare simultaneamente le due vocazioni", quella sacerdotale e quella matrimoniale, e occorre dunque "rinunciare a tutti i compromessi". Dal canto suo il cardinal Sarah spiega che "il celibato se a volte è una prova, è però anche una liberazione", "una gioia" e privare di questo le comunità e i sacerdoti "non è un'opera di misericordia". E ancora: "Non possiamo proporre dei sacerdoti di seconda classe tanto più in una Chiesa giovane che ha più bisogne di incontrare la radicalità del Vangelo". Il cardinale respinge anche la tesi che potrebbe trattarsi di "una eccezione". "Una bugia -sottolinea - diventerebbe uno stato permanente, una ferita nella coerenza del sacerdozio". E lancia un appello accorato ai confratelli cardinali, vescovi e sacerdoti: "Non dobbiamo lasciarci impressionare dalle mode".