PADOVA
Morto il bimbo "scosso" dalla mamma perché non dormiva
La commissione medica dell’ospedale di Padova «ha confermato la morte» del piccolo il bimbo di 5 mesi ricoverato in coma, dopo che sarebbe stato cullato troppo forte dalla madre. «Siamo partiti con l’espianto degli organi», riferisce Giorgio Perilongo, direttore del dipartimento Salute della Donna e del bambino presso l’azienda ospedaliera padovana. La commissione, formata da un neurologo, un anestesista e un medico legale, ha decretato ieri in tarda serata la morte cerebrale del piccolo. È stato poi avviato l’espianto di fegato e cuore, autorizzato dalla Procura. L'altra figlia della coppia, una bimba di un anno e mezzo, è stata affidata ai nonni. Il tribunale del Minori ha deciso così per tutelare la bambina data la situazione di instabilità venutasi a creare. La prevenzione della "shaken baby syndrome" (Sbs), la "sindrome del bambino scosso" che potrebbe essere costata la vita al bimbo deceduto oggi a Padova dopo giorni di coma, può essere effettuata attraverso il ricorso a diversi strumenti, tra cui: corsi di formazione per i genitori sul pianto dei neonati, per imparare a riconoscerlo e a gestirlo; una maggiore sensibilizzazione dell’opinione pubblica su questi argomenti; un piano di sostegno/intervento di sollievo per le famiglie sopraffatte e per i genitori che si sentono in difficoltà nel prendersi cura del loro neonato. È quanto sottolinea la Società italiana di pediatria (Sip), che sul suo sito ricorda anche quanto messo in evidenzia da Terre des hommes nella campagna "Non scuoterlo". La Sbs - si spiega - è la conseguenza di una grave forma di maltrattamento fisico prevalentemente intra-familiare ai danni di bambini generalmente al di sotto dei 2 anni di vita: il bambino viene scosso violentemente per reazione al suo pianto inconsolabile, con conseguente trauma sull’encefalo e successive sequele neurologiche. Nei primi mesi di vita, infatti, i muscoli cervicali del collo dei neonati sono ancora deboli e non riescono a sostenere la testa; se un bambino viene scosso con forza, dunque, il cervello si muove liberamente all’interno del cranio, provocando ecchimosi, gonfiore e sanguinamento dei tessuti; in una parola, lesioni gravissime. Il picco di incidenza della Sbs si ha tra le 2 settimane e i 6 mesi di vita, periodo di massima intensità del pianto del neonato ed età in cui il bambino non ha ancora il controllo del capo e la struttura ossea è purtroppo molto fragile. Scuotere il bambino, in genere, è la risposta a un pianto inconsolabile, di cui gli adulti spesso non riescono a cogliere il significato. Sentendosi quindi impotenti, possono attivare - anche inconsapevolmente - dei comportamenti inappropriati (come lo scuotimento) nel tentativo di calmare il neonato. Spesso, lo scuotimento avviene proprio per mano degli stessi genitori, o delle figure educative con cui si condivide l’accudimento dei bambini: nonni, babysitter, educatrici del nido. Secondo i dati resi noti dalla Società italiana di neonatologia (Sin), i principali fattori di rischio che potrebbero aumentare la probabilità di Sbs sono: famiglia mono-genitoriale, età materna inferiore ai 18 anni, basso livello di istruzione, uso di alcool o sostanze stupefacenti, disoccupazione, episodi di violenza in ambito familiare e disagio sociale. Tuttavia, nei casi più frequenti, è solo l’esasperazione di genitori inconsapevoli e poco informati a spingere nella direzione di una ’manovra consolatorià errata, qual è appunto lo scuotimento violento. Lo scuotimento violento, anche se solo per pochi secondi, è potenzialmente causa di lesioni molto gravi, soprattutto per i bambini al di sotto dell’anno di età. È difficile stabilire con esattezza quanto violento o protratto dovrebbe essere lo scuotimento per causare un danno; tuttavia dalle ’confessionì dei responsabili si evince che in genere il bambino vittima di Sbs viene scosso energicamente circa 3-4 volte al secondo per 4-20 secondi. Giochi abituali o comportanti maldestri dei genitori non provocano invece lesioni da scuotimento, così come non le generano il far saltellare il bambino sulle ginocchia (gioco del cavalluccio); fare jogging o andare in bici con il bambino; fare frenate brusche in auto; o cadute dal divano o da un altro mobile. Le conseguenze della Sbs possono essere di diversa intensità e gravità. I danni di tipo neuro-psicologico provocati dallo scuotimento possono manifestarsi, nei primi mesi di vita del bambino, sia da un punto vista motorio che del linguaggio. Le conseguenze più gravi riguardano: disturbi dell’apprendimento, dell’attenzione, della memoria e del linguaggio, disabilità fisiche, danni alla vista o cecità, disabilità uditive, paralisi cerebrale, epilessia, ritardo psicomotorio e ritardo mentale. In genere, le conseguenze dipendono molto dalla gravità dell’abuso. Si stima che solo nel 15% dei casi non ci sono ripercussioni sulla salute del bimbo. Scuotere un bambino può provocare gravi ed importanti esiti anche a livello psicologico, dando vita a problematiche relative allo sviluppo psico-motorio, come ad esempio i già citati disturbi del linguaggio, dell’apprendimento e della memoria, ma anche disturbi comportamentali. La Sbs - concludono gli esperti - può portare anche al coma o alla morte del bambino fino in 1/4 dei casi diagnosticati.