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Blitz contro NoTav e antagonisti di Askatasuna: arresti e perquisizioni

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Davide Di Santo
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Giro di vite contro i violenti dei centri sociali. La polizia di Stato di Torino ha eseguito 14 misure cautelari nei confronti degli storici leader e militanti di Askatasuna, dei principali referenti dell'ala più oltranzista del movimento No Tav, nonché di esponenti antagonisti di Modena, Parma e Vicenza, del centro sociale Guernica e del centro sociale Bocciodromo. Sono accusati di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, danneggiamento, travisamento e inosservanza dei provvedimenti dell'autorità. Sono tra i protagonisti delle azioni di protesta e sabotaggio in Val di Susa nei cantieri dell'Alta Velocità a Chiomonte.  Le quattordici misure cautelari eseguite dalla polizia di Torino - in collaborazione con la DIGOS di Padova, Modena e Vicenza - contro i collettivi di Askatasuna e No Tav riguardano due degli storici leader del centro sociale torinese (entrambi arrestati, in carcere); due fra i principali referenti dell'ala più oltranzista dei No Tav (un divieto di dimora nei comuni della Val Susa ed un obbligo di presentazione alla P.G.); sette noti militanti di Askatasuna (divieti di dimora in provincia di Torino o nei Comuni della Val Susa e obbligo di presentazione alla P.G.); tre antagonisti esponenti del centro sociale "Guernica" di Modena, di Parma e del centro sociale "Bocciodromo" di Vicenza (divieti di dimora in provincia di Torino). I fatti contestati risalgono allo scorso 27 luglio, quando, nell'ambito della quarta edizione del "Festival dell'Alta Felicità" organizzato al presidio permanente dei No Tav a Venaus, circa 3mila partecipanti alla kermesse provenienti da diverse regioni, partiti da Venaus in corteo, raggiunsero il Comune di Giaglione, percorrendo il sentiero Gallo Romano (in violazione del provvedimento interdittivo emesso dal Prefetto di Torino) fino alla "cancellata metallica" dislocata ad 1 km dal cantiere Tav di Chiomonte. Nella circostanza, spiega la polizia, mentre un gruppo utilizzando flessibili e lanciando pietre riuscì a creare un varco nella struttura metallica, circa 100 antagonisti travisati, sulla parte alta della montagna, lanciarono grosse pietre contro i contingenti di Polizia, che furono costretti ad utilizzare alcuni lacrimogeni, ricompattandosi poi con gli altri nuclei delle forze dell'ordine dislocati nei pressi di un'altra cancellata metallica predisposta invece sul ponte del fiume Clarea, a circa 100 metri dal cantiere di Chiomonte. In quel contesto rimase ferito un operatore della Digos. "Continuano le azione repressive contro chi si oppone alla svendita e alla devastazione dei territori", scrive su Facebook il centro sociale "Guernica" di Modena. "Sono 14 persone di ogni età tra chi sta subendo la perquisizione e tra le misure cautelari c'è una ragazza di 19 anni e un pensionato di 64 anni. Sequestrati i cellulari. Due persone in carcere, le altre divieto di dimora in valle e/o obbligo di firma quotidiana in questura. In un paese di ipocriti e voltagabbana non c'è peggior delitto di far seguire i fatti alle parole", conclude il centro sociale.  Nel centrodestra c'è chi chiede il pugno duro. "Il centro sociale Askatasuna va sgomberato subito. E' un pericolo per la città", ha affermato la parlamentare di Fratelli d'Italia Augusta Montaruli: "Sono anni che denunciamo il pericolo rappresentato dall'estremismo di sinistra. Il centro sociale Askatasuna è un covo antagonista in cui si progettano attacchi contro le forze dell'ordine e i lavoratori del cantiere Tav"; ha detto annunciando un'interrogazione al ministro dell'Interno. 

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