fango sul cavaliere
Processo Ruby ter, l'ultima rivelazione: la Minetti ballava nuda
Si allontanò dall’Italia perché dopo lo scandalo del Rubygate «non riusciva più a lavorare», ma a New York ha ricevuto le attenzioni non gradite del produttore Harvey Weinst e in ed è diventata una delle protagoniste del movimento MeToo. Gli ultimi anni sono stati piuttosto pieni per Ambra Battilana, modella italo - filippina ed ex miss Piemonte, che è diventata una delle testimoni chiave per ricostruire quello che succedeva nelle «cene eleganti» ad Arcore. Ha ricordato che a casa di Silvio Berlusconi, il 20 agosto del 2010, assistette a balli sexy, esibizioni di pole dance per compiacere l’allora premier, che - sempre secondo il suo racconto - si lasciava baciare e toccare dalle sue giovani ospiti. Ad Ambra e all’amica Chiara Danese, entrambe in concorso a Miss Italia, però, quella serata proprio non andò giù. E così decisero di denunciare. Ma cosa succe sse davvero a Villa San Martino? Battilana lo ha raccontato nei dettagli, rispondendo alle domande del pm Luca Gaglio e a quelle del suo difensore. La sua deposizione si inserisce nel processo "Ruby ter" a carico del leader di Forza Italia e di altri 28 imputati, tra cui diverse "olgettine". La modella ha raccontato che durante la festa le ragazze ballavano con abiti sexy, Nicole Minetti e Marystelle Polanco facevano twirking (muovere velocemente i fianchi) e si esibirono in uno striptease. E ci sarebbe stato anche chi cercò di coinvolgere le nuove arrivate nelle danze sexy: «Vieni a ballare, se ti notano fai tantissima carriera», le avrebbero detto le altre ospiti. Quando Ambra e Chiara chiesero a Emilio Fede di tornare a casa, lui avrebbe cercato di farle desistere: «Se non rimanete qua non fate strada, non andate da nessuna parte». E Berlusconi, ricorda ancora l’ex miss, annuiva e confermava. La ragazza spiega anche che all’epoca non capì subito di avere di fronte il Cavaliere. Ecco il suo racconto di quando arrivò ad Arcore: «Entro in un salottino e vedo una persona con un vassoio con degli anelli. Io pensavo fosse un imitatore di Berlusconi, poi mi sono resa conto che era proprio lui. Gli mancavano due denti, aveva un accento meno marcato». Bisogna ricordare che a dicembre dell’anno precedente, l’ex presidente del Consiglio fu aggredito dopo un comizio. Un uomo lo colpì con una statuetta del Duomo di Milano ferendolo proprio alla bocca. Il racconto della Battilana prosegue: «Da una porta entrano una decina di ragazze, molto chiassose. "Papi ciao come stai?". E lo baciano sulla bocca». Anche a cena le effusioni e le battute osè non sarebbero mancate. «Accanto a me c’era Marystelle Polanco, le gemelle De Vivo», ma anche «Nicole Minetti, Roberta Bonasia, Maria Rosaria Rossi. C’era musica. Berlusconi cantava canzoni in francese e in italiano, raccontava barzellette», mentre le ragazze lo adulavano e intonavano »l’inno di Forza Italia e Meno male che Silvio c’è». La cena sarebbe andata avanti così: «A un certo punto arriva un cameriere con un vassoio, sopra c’è una statuetta di legno con un pene sproporzionato, le ragazze cominciano a giocare mimando gesti sessuali. Berlusconi racconta la barzelletta del bunga bunga e dice: "Siete pronti? Andiamo"». La serata si sarebbe conclusa in una tavernetta con Berlusconi che «ci mette le mani sul fondoschiena mentre ci spinge avanti», aggiunge la modella. Nel frattempo ci sarebbero state ragazze che si spogliavano, ballavano, si dimenavano. A un certo punto sarebbe andato in scena «lo spogliarello della Minetti». «C’è lei completamente nuda - dice la testimone - io le guardavo le scarpe con tutti i diamantini. Lei ballava nuda a un metro da me, si è tolta il vestito a strappo, si faceva toccare da Berlusconi. Lui le ha ripetutamente baciato il seno, la bocca». Ambra racconta anche che quando qualcuno provò a toglierle il giacchino se ne andò. Quando la storia uscì sui giornali, Ambra, che doveva finire il quinto anno dell’istituto da geometri, «è assediata dai paparazzi» e per due settimane lasciò la scuola. «Bollata come escort, parenti e amici non mi parlavano - dice - Il mio nome era macchiato, mi sono trasferita all’estero e ho cambiato nome». Andò a lavorare all’estero con un nome d’arte. Prima a Londra, poi a Parigi e infine a New York. È qui che, nel marzo 2015, a una festa dopo uno spettacolo teatrale, il suo sguardo incontrò quello del produttore Harvey Weinstein. E il giorno dopo lui la «richiese per un casting nel suo studio» e le «mise le mani addosso». Lei andò immediatamente alla polizia e denunciò tutto, per poi presentarsi il giorno successivo, con tanto di microfono nascosto, e registrare la confessione del manager dello spettacolo travolto dallo scandalo del MeToo. Ambra spiega anche come mai quella denuncia inizialmente si bloccò. «Per un milione di dollari - ammette - dovevo eliminare le prove audio che avevo registrato, non dovevo più parlare di lui e della vicenda, sono stata costretta ad accettare quell’accordo, che poi è stato sciolto e ora partirà il processo». Weinstein dovrà presentarsi in tribunale a New York il 6 gennaio e Ambra sarà tra le accusatrici.