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Poste nel mirino dell'Antitrust per le raccomandate non consegnate

Poste Italiane sotto la lente dell'Antitrust per presunte pratiche commerciali scorrette nell'invio delle raccomandate

Silvia Sfregola
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Poste Italiane finisce nel mirino dell'Antitrust. L'Authority ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Poste per accertare una presunta pratica commerciale scorretta, posta in essere nell'ambito del servizio di recapito della corrispondenza e, in particolare delle raccomandate. L'ipotesi, riferisce una nota dell'Autorità, è che il cliente/mittente che decida di rivolgersi a Poste per inviare una Raccomandata potrebbe essere ingannevolmente indotto ad acquistare un servizio pubblicizzato da claim che ne enfatizzano determinate caratteristiche che, nella sua concreta erogazione non vengono, poi, rispettate. Secondo l'Authority, "l'avviso di giacenza del plico raccomandato verrebbe spesso depositato nella cassetta postale del destinatario dell'invio senza previo accertamento della presenza o meno del medesimo al proprio domicilio. Costringendo quindi il destinatario che voglia entrare in possesso del plico ad esperire procedure alternative previste da Poste, con uno slittamento dei tempi di consegna e un dispendio di tempo ed energie che non sarebbe necessario qualora il tentativo di consegna venisse realmente effettuato. Poste, inoltre, avrebbe veicolato messaggi ingannevoli riguardo al servizio di Ritiro digitale, vale a dire la versione evoluta della consegna fisica, delle raccomandate, con riferimento alle relative condizioni economiche e di utilizzo". Nella giornata di oggi, i funzionari dell'Autorità hanno svolto ispezioni nelle sedi della società interessata, con l'ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

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