Cnr, giro milionario di false consulenze: sei arresti a Napoli
Un giro di false consulenze per oltre 2,2 milioni di euro al Cnr, Consiglio nazionale delle ricerche. Questo ha scoperto la guardia di finanza di Napoli che arrestato sei persone, accusate a vario titolo di peculato, falso ideologico e materiale ed emissione di fatture per operazioni inesistenti e sottoposte ai domiciliari. Le indagini, condotte dal Nucleo di polizia economico finanziaria, sono partite dalla denuncia presentata dalla Direzione generale del Cnr su segnalazione di una funzionaria dell'allora Istituto per l'ambiente Marino Costiero (Iamc) di Napoli, adesso denominato Istituto delle scienze marine, in relazione ad alcune anomalie gestionali riguardanti spese fittizie per consulenze assegnate a società, in massima parte con sede legale e operativa a Roma e Milano. L'attività investigativa ha consentito di accertare che gli indagati hanno organizzato false gare per simulare l'affidamento diretto di consulenze inesistenti a società compiacenti, predisponendo tutta la documentazione amministrativa prevista per la stesura dei contratti, compresi i preventivi. I falsi affidamenti, relativi al periodo 2010-2016, sono stati resi possibili grazie a un collaudato gruppo criminale il cui deus ex machina sarebbe un funzionario del Cnr, Massimiliano Di Bitetto, divenuto anche direttore generale, promotore e regista dell'organizzazione, con la collaborazione degli altri indagati, in particolare due amministratori di società operanti nel settore delle consulenze alle imprese, il tenutario delle scritture contabili delle società al centro dell'inchiesta e altri prestanome e complici. Grazie agli imprenditori coinvolti sarebbero state utilizzate, a rotazione, oltre 20 società, intestate a prestanome e in molti casi prive di strutture organizzative e di personale, create al solo scopo di beneficiare dei contratti di consulenze fittizie, mai realizzate, affidate sia dall'Iamc di Napoli che da altre strutture del Cnr. Il gip ha disposto il sequestro preventivo del profitto dei reati contestati per oltre 2 milioni e 300mila euro.