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Smantellato traffico di reperti archeologici calabresi: 23 arresti

Carlo Antini
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Dalle prime luci dell'alba, in Italia, Regno Unito, Germania, Francia e Serbia è in corso una vasta operazione dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale che, con il coordinamento di EUROPOL ed EUROJUST, stanno eseguendo un'ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Crotone, nei confronti di 23 persone e contestuali attività di perquisizione nei confronti di altri 80 individui, di cui 4 domiciliati all'estero. Al centro delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Crotone, le attività di una holding criminale che, da tempo, gestiva un ingente traffico di beni archeologici provento di scavi clandestini in Calabria e destinati anche all'illecita esportazione all'estero. Le indagini, avviate nel 2017, hanno permesso di recuperare numerosi reperti archeologici per un valore di diversi milioni di euro. Grande soddisfazione espressa da parte delle forze politiche. «Grazie a sofisticate tecniche investigative e alla collaborazione di Europol e delle forze di polizia estere competenti, in Italia, Francia, Regno Unito, Germania e Serbia, il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ha condotto a termine con successo una vasta operazione di contrasto al traffico illecito di reperti archeologici dalla Calabria al Nord Italia e verso l'estero recuperando migliaia di beni e sequestrando materiali utilizzati per gli scavi clandestini. Un'operazione che dimostra ancora una volta l'eccellenza del Comando dei Carabinieri che opera dal 1969 a difesa del patrimonio culturale italiano. A loro, alla Procura di Crotone che ha diretto le indagini e a tutti i soggetti che vi hanno partecipato va il plauso del governo italiano». Così il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini commenta l'esito dell'operazione dei Carabinieri. «Apprendiamo dell'operazione in corso da parte dei carabinieri del Comando Tutela patrimonio Culturale, diretta dalla Procura della Repubblica di Crotone, contro i presunti componenti di una holding criminale che gestiva un ingente traffico di beni archeologici frutto di scavi clandestini in Calabria portati all'estero. Dagli elementi emersi appare una delle operazioni più vaste contro il traffico illecito di beni culturali, un crimine che mette in pericolo non solo per l'integrità degli oggetti e dei siti dai quali essi provengono ma anche per il patrimonio culturale e l'identità delle comunità coinvolte. Il nostro ringraziamento va alla Procura di Crotone e al Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri, il cui lavoro nell'ambito del contrasto al traffico illecito di beni culturali e del loro recupero rappresenta un'eccellenza a livello internazionale». Così in una nota le senatrici e i senatori del Movimento 5 Stelle in Commissione Cultura.

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