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Tra sabato e domenica torna l'ora solare. Occhio ai pericoli per la salute

Carlo Antini
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Anche quest'anno con la fine di ottobre si torna all'ora solare. Forse per l'ultima volta, dato che il Parlamento europeo a marzo ha votato a favore dell'abolizione del cambio stagionale. Alle 3 della notte tra sabato 26 e domenica 27 si tirano indietro le lancette di un'ora e si potrà dormire di più. Il passaggio dall'ora solare all'ora legale e viceversa può avere però una serie di effetti collaterali sul benessere psico-fisico. Secondo Vincenza Castronovo, psicologa e psicoterapeuta al Centro di medicina del sonno dell'Ospedale San Raffaele di Milano, molti fanno fatica ad abituarsi rapidamente al cambio d'ora. Sebbene il "fuso orario" sia soltanto di 60 minuti, un cambiamento apparentemente minimo, il fisico di tante persone impiega alcuni giorni per questo adattamento, mediamente una settimana. Tra i sintomi più ricorrenti ci sono stanchezza, irritabilità, perdita di concentrazione e produttività sul posto di lavoro, fino a nausea e inappetenza. Il suggerimento degli esperti è quello di cominciare qualche giorno prima a posticipare di qualche decina di minuti gli orari dei pasti, così come quelli in cui si va a dormire. E nei giorni successivi allo spostamento delle lancette è bene fare movimento nella seconda parte della giornata e prolungare l'esposizione alla luce per mandare al corpo il segnale che è ancora presto per andare a letto. L'ora solare sarà in vigore fino al 29 marzo 2020. Poi dipenderà dalla decisione di ciascun Stato membro dell'Ue. Secondo quanto stabilito dal Parlamento europeo, i Paesi che decidono di mantenere l'ora legale dovrebbero regolare gli orologi per l'ultima volta l'ultima domenica di marzo 2021, mentre quelli che preferiscono mantenere l'ora solare dovrebbero spostare gli orologi per l'ultima volta l'ultima domenica di ottobre 2021.

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