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De Benedetti rivuole Repubblica. Scoppia la guerra tra padre e figli

Carlo Antini
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Da Carlo De Benedetti, attraverso la sua controllata Romed, arriva un'offerta per l'acquisto del 29,99% di Gedi, il gruppo editoriale che include tra gli altri il settimanale "L'Espresso", i quotidiani "La Repubblica", "La Stampa" e "Il Secolo XIX". Un'offerta, presentata a Cir spa venerdì 11, al prezzo unitario di 0,25 euro ad azione che però è stata già respinta da Cir che la giudica «irricevibile». «Sono profondamente amareggiato e sconcertato dall'iniziativa non sollecitata né concordata presa da mio padre e il cui unico risultato consiste nel creare un'inutile distrazione, della quale certo non si sentiva il bisogno, rispetto al lavoro delle tante persone impegnate quotidianamente a garantire un futuro di successo al Gruppo Gedi che da anni opera in un settore dei più sfidanti. I miei fratelli e io, come azionisti di controllo del Gruppo Cofide-Cir, continueremo a dare il nostro pieno supporto al management in questo percorso». Così Roldofo De Benedetti commentando l'offerta presentata da Carlo De Benedetti. «Con riferimento alla comunicazione diffusa dall'Ing. Carlo De Benedetti relativa all'offerta non sollecitata né concordata, da egli presentata lo scorso venerdì, tramite Romed Spa, per l'acquisto di una partecipazione del 29,9% in Gedi Spa - si legge nel comunicato - Cir rende noto di ritenere detta offerta manifestamente irricevibile in quanto del tutto inadeguata a riconoscere a Cir Spa e a tutti gli azionisti il reale valore della partecipazione e ad assicurare prospettive sostenibili di lungo termine a Gedi, aspetto sul quale Cir è da sempre impegnata». Nella mattinata di venerdì 11 ottobre, scrive Carlo De Benedetti nella lettera che accompagna l'offerta di acquisto delle azioni, «ho presentato alla Cir SpA, per il tramite della SpA Romed da me controllata al 99%, un'offerta per l'acquisto cash del 29,9% delle azioni di Gedi SpA (gruppo Espresso) al prezzo di chiusura del giorno precedente e cioè 0,25 euro per azione. Questa mia iniziativa - spiega De Benedetti - è volta a rilanciare il gruppo al quale sono stato associato per lunga parte della mia vita e che ho presieduto per dieci anni, promuovendone le straordinarie potenzialità. È chiaro che conoscendo bene il settore, mi sono note le prospettive difficili, ma credo che con passione, impegno, consenso e competenza, il gruppo possa avere un futuro coerente con la sua grande storia». Nell'offerta indirizzata a Cir e al presidente Rodolfo De Benedetti e all'ad Monica Mondardini, il presidente del Cda di Romed, Luigi Nani sottolinea che si tratta di «un'offerta irrevocabile per l'acquisto del 29,99% di azioni costituenti il capitale sociale di Gedi Gruppo editoriale al prezzo unitario di 0,25 euro per caduna azione, con il fine di non fare insorgere l'obbligo di effettuare un'offerta pubblica di acquisto. L'esatto quantitativo dovrà essere determinato tenendo conto delle azioni costituenti il capitale sociale e di quelle che eventualmente lo costituiranno in funzione di stock option o altre operazioni sulle azioni. La presente offerta irrevocabile non è condizionata all'espletamento di alcuna due diligence, ferma restando la garanzia sui bilanci e sulle situazioni infrannuali pubblicati». L'offerta irrevocabile di Romed è subordinata alle seguenti condizioni: «che i componenti il Cda di Gedi di nomina Cir, rassegnino le proprie dimissioni entro 2 giorni lavorativi dal trasferimento delle azioni oggetto della presenta offerta alla nostra società, ad eccezione di John Philip Elkann e di Carlo Perrone che potranno mantenere le attuali cariche e gli attuali poteri e che, per le residue azioni che resteranno di sua proprietà, Cir s'impegni a distribuirle ai propri soci (ovvero ai soci della società riveniente dalla fusione Cofide / Cir) entro un anno dal trasferimento delle azioni oggetto della presente offerta alla nostra società». Nella lettera viene chiesto a Cir di proporre la proposta di Romed «al prossimo Cda, rimanendo la presenta offerta irrevocabile efficace fino al termine del secondo giorno di borsa aperta successivo alla data dello stesso». Intanto il Cdr di "Repubblica" ha convocato per domani un'Assemblea dei giornalisti. Il Cdr di "Repubblica", in un comunicato, «registra l'importante novità relativa agli assetti proprietari del gruppo Gedi, comunicata dall'ingegner Carlo De Benedetti. Anche in questo frangente, il Cdr si impegnerà per salvaguardare i valori e il lavoro quotidiano di una redazione che, sin dalla sua fondazione, ha contribuito a scrivere una delle pagine più importanti della storia civile e politica del Paese. Per discuterne l'assemblea dei giornalisti di "Repubblica" è convocata per lunedì 14 ottobre alle 15».

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