Persecuzione Silvio: indagato per le stragi del '93
Berlusconi non deporrà al processo Dell'Utri. La moglie: "Ne va della vita di Marcello"
Indagato per le stragi del 1993. La persecuzione giudiziario dell'ex premier Silvio Berlusconi continua: a Palermo si apprende la notizia che il Cav è indagato nel procedimento aperto dalla procura di Firenze sulle stragi mafiose del 1993. I legali di Marcello Dell'Utri, imputato nel processo d'appello sulla trattativa Stato-mafia, hanno depositato alla corte d'assise d'appello, che celebra il dibattimento, la certificazione da cui risulta che l'ex presidente del Consiglio è indagato a Firenze. La nuova indagine su Berlusconi e Dell'Utri, accusati di essere i mandanti occulti delle stragi mafiose del 1993, che colpirono Firenze, Roma e Milano, è stata avviata nel 2017. L'obiettivo era passare al setaccio le parole pronunciate in carcere dal boss Giuseppe Graviano, intercettato dai pubblici ministeri palermitani del processo "Trattativa Stato-mafia" mentre parlava dell'ex presidente del Consiglio e dall'ex senatore di Forza Italia in carcere per scontare una condanna per concorso esterno in associazione mafiosa. "Sorpresa, rabbia, incredulità. E una grandissima amarezza". A quanto apprende l'Adnkronos sono questi i sentimenti espressi dall'entourage di Marcello Dell' Utri dopo la decisione degli avvocati di Berlusconi di depositare una memoria con l'evidenza dell'iscrizione sul registro degli indagati a Firenze dell'ex premier per le stragi del '93. Una circostanza, quella dell'iscrizione, che sottintende alla decisione degli avvocati di Berlusconi di non far deporre il Cavaliere al processo sulla Trattativa Stato-Mafia. Miranda Dell'Utri, moglie dell'ex senatore, dice solo poche parole: "È meglio che non parlo, meglio che non dico quello che penso. Ricordo solo che la testimonianza di Berlusconi era stata ritenuta decisiva persino dalla Corte di Assise d'Appello di Palermo. Qui c'è la vita di Marcello in gioco…",